Il mercato della auto elettriche non riesce a decollare. Anche nel 2014 i numeri sono stati decisamente piccoli, come per esempio quelli delle vetture vendute nel mese di maggio: 127. Un po’ meglio sono andate le cose per le ibride, che sempre nello scorso mese di maggio (periodo che ha fatto registrare il picco più alto), complici gli incentivi peraltro subito esauriti, hanno venduto 2.700 unità, registrando il 2 per cento del mercato. Come far accelerare finalmente questo mercato? Secondo gli esperti la svolta potrà avvenire solo se l’energia elettrica potrà davvero essere prodotta con l’idrogeno, riducendo le importazioni di petrolio in maniera sensibile (anche del 40 per cento) e ridurre la bolletta energetica. Che, per fare l’esempio degli automobilisti inglesi, varrebbe 13 miliardi di sterline, circa 18 miliardi di euro, secondo lo studio Fuelling Britain’s Future realizzato dai ricercatori dell’Università di Cambrige. Ogni vettura potrebbe tagliare i costi di 1000 sterline sul carburante ogni anno. E ridurre del 47 per cento le emissioni di CO2 entro il 2030. Inoltre, secondo lo studio, seguendo questa strada si genererebbero tra i settemila e i 19mila posti di lavoro. Numeri questi che andrebbero però a compensare i tagli occupazionali nel settore petrolifero, a partire dai benzinai.