Tutti sappiamo quanto sia complicato smaltire uno pneumatico, tanto che quando cambiamo le gomme paghiamo un sovrapprezzo per la sua distruzione. Tutti sappiamo come ci sia chi per evitare di pagare abbandona ruote in discariche abusive, se non addirittura le brucia. In pochi sanno cosa sia la lolla, o pula, ossia la buccia che si stacca durante la trebbiatura dei cereali. I saggi contadini non buttano via niente e da sempre utilizzano la lolla di riso per le lettiere degli animali, fare mangimi o concime.
C’è pure chi la utilizza come combustibile in impianti di cogenerazione, spesso all’interno delle stesse riserie. Si usa pure per realizzare il legno artificiale dell’arredo urbano e delle darsene e pure per fare il furfurolo, un solvente molto utilizzato nella produzione della gomma, del nylon e delle resine. Il processo era stato giudicato non competitivo in Italia e abbandonato negli anni 70. In quarant’anni le cose cambiano e così ora Goodyear ha annunciato di essere in grado di sfruttare il silice contenuto in questa sostanza naturale per ricavarne il silicio, un materiale impiegato per la costruzione di gomme per auto e altri veicoli. Il centro di ricerca della casa statunitense ha impiegato quattro anni per riuscire a convertire il silice in silicio, ottenendo come risultato degli pneumatici in grado di garantire prestazioni identiche a quelli di tipo tradizionale e si tratta inoltre di un prodotto riciclabile alla fine del ciclo di utilizzo. Le prime gomme fatte con la buccia di riso dovrebbero essere messe sul mercato entro la fine del 2016.