Dopo cinque anni senza incidenti stradali un cittadino italiano, ovunque si trovi, deve poter pagare la miglior tariffa del Paese. Lo prevede una proposta di legge d’iniziativa popolare presentata da un gruppo di deputati del Pd, capeggiati da Leonardo Impegno e Valeria Valente. Il testo – un solo articolo – prevede che “le imprese di assicurazione sono tenute a riconoscere l’applicazione del premio più basso previsto sull’intero territorio nazionale a tutti i contraenti e assicurati che non abbiano denunciato sinistri negli ultimi cinque anni”. La proposta è stata già firmata da 27 deputati del Pd e, spiega Impegno, “non vuole creare uno scontro tra Nord e Sud, ma abbassare le tariffe Rc auto a tutti gli italiani”.
Questa iniziativa, come spiega ancora Leonardo Impegno, ha anche l’obiettivo di combattere alcuni fenomeni come la circolazione di macchine non assicurate e il cambio di residenza in altre città per avere tariffe agevolate, fenomeno particolarmente diffuso a Napoli. La raccolta firme – ne servono 50000 – partirà nei prossimi giorni e verrà promossa anche dal comune di Napoli, dall’associazione Radicali per la “Grande Napoli” e dai giovani democratici della città partenopea.
La proposta è stata subito bocciata dall’Ania, l’associazione delle imprese assicurative. “Invece di sostenere misure improponibili dal chiaro sapore elettorale, occorrerebbe affrontare le vere ragioni che tengono alti i prezzi della Rc auto in alcune province del sud”, commenta l’Ania. È il commento dell’ANIA, l’Associazione delle imprese assicurative, in relazione alla proposta oggi avanzata, tra gli altri, dal Comune di Napoli per ridurre i premi assicurativi degli automobilisti virtuosi. “La proposta”, spiega l’Ania in una nota, “oltre a essere illegittima perché contraria alle Direttive comunitarie che vietano di imporre alle compagnie condizioni di prezzo di qualunque tipo, è anche tecnicamente insostenibile: stabilire infatti a favore degli assicurati che non hanno causato sinistri negli ultimi cinque anni un prezzo unico per tutto il territorio e parametrato al livello di tariffa più basso farebbe saltare il meccanismo mutualistico su cui si fonda l’assicurazione. Infatti gli assicurati che avessero causato anche un solo sinistro nei cinque anni sarebbero costretti a pagare premi insostenibili, vicini al costo del danno provocato”.