Non è più così sicuro viaggiare sulle strade della Valle Intelvi, verdeggiante località che domina il Lago di Como, tanto cara a George Clooney per i suoi tornanti percorsi diverse volte in sella alla sua Harley-Davidson tra un alpeggio, un pascolo e un ristorante tipico. Il problema è che ci sono troppi cervi. Il numero degli esemplari sul territorio è aumentato in modo esponenziale nell’ultimo periodo e cresce l’allarme, soprattutto per il rischio di incidenti stradali.
“Si tratta di animali di grosse dimensioni e quando attraversano la strada il pericolo è evidente”, conferma Oscar Gandola, presidente della Comunità Montana Lariointelvese e veterinario dell’Asl. Per rendere l’idea della situazione, l’esperto ricorda un episodio di qualche giorno fa. “Ero in comune a Cerano, nel centro del paese”, dice Gandola. “Attorno alle 18, quindi comunque in pieno giorno, dalla finestra vedevo, nel giardino della casa di fronte, sette cervi fermi a pascolare. Mi sono anche avvicinato fino a poche decine di metri e non sono scappati. Mi tenevano d’occhio, pronti a correre via, ma non sono fuggiti”. La crescita esponenziale dei cervi è il risultato di una serie di fattori. “È la conseguenza di una situazione che non ha colpevoli, semplicemente è il risultato di più elementi”, spiega il presidente della Comunità Montana. “Nell’ultimo periodo è diminuita la presenza di allevatori e coltivatori. Ciò significa meno campi coltivati e meno animali domestici che pascolano. Questo ha giocato a favore di animali selvatici come i cervi, che trovano un habitat ideale. Una situazione che favorisce l’incremento demografico”. L’allarme riguarda l’intera Valle Intelvi. Inizialmente, i cervi restavano a distanza dai centri abitati, perlopiù nelle zone montane e boschive. Ora la situazione però è cambiata. “I cervi stanno via via scendendo dalla montagna e ora sono presenti anche in pianura, in zone nelle quali non si pensava potessero arrivare, a ridosso dei centri abitati”, dice Oscar Gandola. “L’aumento demografico a questo punto è difficilmente controllabile e non è facile studiare rimedi per arginare il problema, soprattutto dal punto di vista della sicurezza stradale. È chiaro però che si tratta di una situazione che ormai deve essere affrontata”.