Strada Facendo

“Sì alle moto sui sentieri di montagna”. Il Moto Club Bergamo sfida il Cai via Internet

Canavesi in motoMentre il Club alpino italiano attivava la petizione on-line con la raccolta firme contro le modifiche alla Legge Regionale della Lombardia in materia di agricoltura, foreste, pesca e sviluppo rurale (che riguardano anche la viabilità) con l’obiettivo di togliere jeep, moto da trial, enduro o cross da tutti i sentieri, il mondo dei motori preparava la contromossa attivando immediatamente una propria contro-petizione a difesa dei propri diritti. Obiettivo della contro petizione, promossa da Roberto Canavesi (nella foto), presidente della Scuderia Fulvio Norelli e Sezione del Moto Club Bergamo, e attiva on-line al link https://secure.avaaz.org/it/petition/Consiglio_Regionale_della_Lombardia_SI_al_traffico_motorizzato_su_sentieri_e_mulattiere/  è raccogliere  ovviamente consensi  a favore della modifica alla legge regionale che sarà in discussione in Consiglio regionale martedì 8 aprile. “Attualmente la legge impedisce a tutti i veicoli motorizzati il transito su sentieri e mulattiere; ciò impedisce in maniera assoluta non solo la pratica di una disciplina sportiva che ha portato decine e decine di titoli mondiali all’Italia, ma non permette neppure al proprietario di una baita in montagna di raggiungere la sua proprietà con un mezzo a motore”, spiega Roberto Canavesi. “È evidente che la legge regionale va modificata e la proposta che verrà discussa in Regione Lombardia vuole regolamentare le discrepanze della norma in vigore. Va detto che la proposta di legge non permetterà a chiunque di transitare liberamente con un mezzo motorizzato, sia esso una moto, un’auto o un quad, su sentieri e mulattiere, ma delegherà ai sindaci dei singoli Comuni la possibilità di permettere solo temporaneamente e in particolari occasioni, il transito di questi mezzi, come per esempio in caso di manifestazioni agonistiche. Già ora vi sono norme alle quali i Moto Club sono tenuti ad attenersi per l’organizzazione di una gara; per esempio sono obbligati preventivamente a versare una cauzione in denaro, di diverse migliaia di euro, al sindaco competente per territorio, il quale restituisce la somma solo se gli organizzatori hanno provveduto a ripristinare eventuali danni arrecati a sentieri o mulattiere. E non è mai avvenuto che la cauzione non venisse restituita, proprio perché non si sono mai verificati danni irreparabili ai sentieri. I motoclub lombardi ricevono ogni anno richieste da parte di sindaci di organizzare gare di enduro o di trial sul loro territorio, in particolare da Comuni delle zone montane; in questo periodo di crisi poter ospitare una gara vuol dire portare economia in zone turistiche che più di altre soffrono della crisi. Una gara anche solo di livello regionale, porta almeno 500 persone che occupano alberghi, ristoranti e bar per due giorni e a un sindaco che ha a cuore l’economia della sua gente, questo non può certo dispiacere”.

Exit mobile version