Il contributo destinato al Servizio sanitario nazionale che si paga in tutte le polizze Rc auto non sarà più deducibile. E per il mercato dell’auto, già in difficoltà e con l’incubo di un ulteriore aumento delle accise, è un’altra batosta. “A decorrere dal periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2014”, si legge nel testo di conversione in legge del decreto del 31 agosto 2013, “il contributo previsto nell’articolo 334 del codice delle assicurazioni private, di cui al decreto legislativo 7 settembre 2005, è indeducibile ai fini delle imposte sui redditi e dell’imposta regionale sulle attività produttive”. Il contributo in questione, destinato al Servizio sanitario nazionale, è del 10,5 per cento della polizza Rc auto.
“La ratio dell’introduzione del contributo a favore della sanità pubblica potrebbe essere anche accettata, ma l’abolizione della sua deducibilità no”, commenta il sito theblazonedpress.it. “È giusto “aiutare” la sanità pubblica pagando un piccolo contributo ma è discriminante non permettere la sua deducibilità”. Nel recente passato altri governi erano intervenuti su questo contributo. Già il governo Monti, ricorda theblazonedpress.it, “aveva attinto da questo piccolo salvadanaio riducendo la deducibilità del contributo imponendo una franchigia pari a 40 euro”, che in pratica rendeva indeducibili le polizze più economiche, quelle con premi fino a 400 euro.