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Treni più cari nelle ore di punta. L’idea di Moretti fa infuriare i consumatori

I biglietti dei treni potrebbero diventare più cari nelle ore di punta. L’idea è venuta all’amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, che sta pensando a “fasce tariffarie differenziate come ci sono negli altri Paesi, con sistemi di incentivazione e disincentivazione di certi orari”. Secondo l’amministratore delegato delle Fs, “bisogna iniziare a ricostruire i regimi degli orari di attività delle grandi città” spalmando su due o tre orari “l’inizio di università, scuole e amministrazioni in modo neutralizzare l’effetto ora di punta”, così come fanno “in tutte le grandi città”.

La proposta di aumentare i prezzi proprio nelle ore in cui i treni sono più pieni, che Moretti stesso ha definito “impopolare”, ha immediatamente generato un fiume di reazioni. Federconsumatori ed Adusbef intravedono dietro le fasce tariffarie differenziate “un’intollerabile stangata a carico dei cittadini costretti a viaggiare in condizioni inumane su convogli sporchi, vetusti e sovraffollati”. Le due associazioni sperano che si tratti di una ”infelice uscita” a cui non si darà alcun seguito e chiedono “concreti investimenti per l’implementazione del servizio, per la manutenzione e la messa in sicurezza della rete, non certo una presa in giro di questo genere”. Sul tema è intervenuto anche il sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti Erasmo D’Angelis. “Mi permetto di ricordare che Ferrovie non a caso si chiamano ancora “dello Stato”. È una holding pubblica che giustamente deve far quadrare i suoi conti”, continua D’Angelis, con una gestione sana e industriale come sta facendo da qualche anno, ma non può tirarsi fuori dai problemi e dalle emergenze del trasporto pubblico facendo aumentare proteste e disagi con soppressione di fermate e riduzioni di Intercity”.

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