Millesettecento euro all’anno: è questo il risparmio che si può ottenere nelle spese di gestione di un autocarro se si utilizzano pneumatici ricostruiti omologati. Oltre al risparmio, si legge su un’agenzia Ansa, l’utilizzo dei ricostruiti è sicuramente consigliabile anche perché l’affidabilità di questi prodotti è assicurata dal fatto che dal 2006 è obbligatoria l’omologazione europea. La procedura, informa Airp (Associazione italiana ricostruttori pneumatici), riguarda lo stabilimento del ricostruttore e l’omologazione viene rilasciata dall’autorità preposta a seguito di verifiche del processo di fabbricazione, dopo avere testato con esito positivo campioni della produzione. La validità dell’omologazione è legata al sito di produzione e non è trasferibile acquistando o vendendo un impianto. Anche i marchi sono legati all’impianto. Nella richiesta di omologazione il ricostruttore deve infatti dichiarare tutti i marchi degli pneumatici che l’impianto produrrà. Inoltre, per tutelare ancora di più il consumatore, il marchio di omologazione va riportato sulla gomma ricostruita, insieme ad altre marcature che devono essere presenti su entrambi i fianchi o sul fianco esterno. Naturalmente deve essere indicato anche il nome commerciale del ricostruttore e deve essere evidente che lo pneumatico è ricostruito. Per quest’ultimo fine deve essere presente la marcatura ”retread”. Sulla gomma pneumatico deve essere apposta anche la data di fabbricazione, secondo un codice di quattro cifre, dove le prime due indicano il numero della settimana e le ultime due l’anno di ricostruzione.