Almeno nel mondo associativo del trasporto ha prevalso il senso della razionalità e della logica. Le federazioni più rappresentative, che raggruppano oltre il 90 per cento delle imprese operanti nel settore, hanno infatti definito un documento unitario nel quale hanno formalizzato le loro richieste alle forze politiche che si confrontano nella campagna elettorale. Tre punti fondamentali sostengono l’impalcatura delle richieste: la sicurezza e il rispetto delle regole e della legalità; la tutela dell’ambiente; l’allineamento ai costi medi di autotrasporto merci esistenti a livello europeo. Solo così le imprese di autotrasporto nazionale potranno competere con le sfide che i concorrenti europei porranno loro. E solo frenando le operazioni di libero cabotaggio (operazione che consente a tutti gli operatori europei di effettuare servizi di trasporto all’interno dei singoli Stati senza limiti), almeno fino a quando non ci sarà un’omogeneità sul costo del lavoro e sull’imposizione fiscale per le imprese nazionali, si potrà impedire la definitiva esclusione dal mercato dei trasporti del “sistema Italia”. Evitando così che la gestione della logistica diventi dominio delle imprese estere. Chi gestisce i trasporti ha una maggiore capacità di penetrazione sui mercati e questo aspetto, se venisse sottovalutato in modo superficiale, determinerebbe un gravissimo danno all’intero Paese. La logistica è un capitolo determinante per la competitività e sarebbe auspicabile che i partiti non sottovalutassero la necessità di darvi l’adeguata importanza. Con il documento inviato a tutte le forze politiche le federazioni dell’autotrasporto hanno voluto dare un segnale forte e attendono risposte altrettanto forti e chiare da chi è in competizione elettorale. Solo quelle forze politiche che avranno assunto impegni certi sui contenuti nel documento potranno ottenere credibilità da parte di un mondo, quello dell’autotrasporto, che conta centinaia di migliaia di addetti. Ambiente, sicurezza, legalità, regole sono punti irrinunciabili e pienamente condivisi dalle federazioni che hanno sottoscritto il documento e che non ammettono “deviazioni” o “scorciatoie”. In gioco, oltre l’incolumità dei cittadini, c’è il futuro di centinaia di migliaia di lavoratori e delle loro famiglie.
Paolo Uggé (presidente di Unatras e Fai Conftrasporto e vicepresidente di Confcommercio)