Strada Facendo

“Un centesimo di sconto sull’accisa carburanti? Oltre al danno la beffa”

“Da oltre un anno Cna-Fita sta insistendo in modo deciso sul problema che, già dall’estate del 2011, ha rappresentato e ancora rappresenta una delle priorità principali: arginare e contrastare il caro gasolio che sta soffocando le  imprese costrette a pagare un prezzo  del tutto fuori mercato rispetto all’Unione Europea, che non ha eguali nei Paesi confinanti,  come quelli di recente entrati nel mercato unico europeo che quotidianamente, sfruttando il margine loro garantito sul gasolio, ci mettono fuori mercato senza dover per questo commettere abusi. In questo modo abbiamo trasformato tanti “abusivi” in perfetti concorrenti che stracciano le nostre tariffe. Tutti gli operatori a noi associati, più o meno strutturati, gridano con rabbia questa bruciante verità che solo parzialmente trova sollievo nei costi minimi di sicurezza che in teoria li avrebbero dovuti mettere al riparo dal caro gasolio”.

Ad affermarlo è Cinzia Franchini, presidente nazionale di Cna Fita, che in una lettera inviata ai colleghi delle altre associazioni di autotrasporto, li invita a “fare fronte comune contro il caro gasolio”. “L’escalation dei prezzi alla pompa come sull’extra rete ci impone un’unica e forte richiesta che si aggiunga alla voce della Cna Fita che ha richiesto pochi ma chiari segnali nella direzione di una risposta al caro gasolio non estemporanea ma il più possibile di prospettiva e duratura”. Un esempio? “Abbiamo chiesto di reintrodurre il meccanismo dell’accisa mobile per evitare che oggi, come in futuro, il Governo possa essere cointeressato  dall’aumento dei prezzi che gli garantisce inevitabilmente maggiori introiti”, scrive sempre Cinzia Franchini, “perché l’accisa mobile è l’unico argine possibile, oggi, per disincentivare lo Stato dall’aumentare la tassazione sui carburanti che come risultato più immediato e in assoluto più pericoloso per tutti noi, comporta sul mercato l’aumento del prezzo industriale e quindi del prezzo finale”. E se “indiscrezioni di stampa parlano di un possibile intervento del Governo per la reintroduzione dell’accisa mobile con una possibile riduzione delle accise conseguente nell’ordine di 1 massimo 3 centesimi”, Cinzia Franchini fa notare come quel risultato sarebbe ” insoddisfacente, e suonerebbe come una beffa per l’autotrasporto come per tutti”. Per questo, consapevoli di poter ottenere un beneficio concreto per le nostre imprese, la presidentessa di Cna Fita  chiede a tutte le associazioni di autotrasporto “di unirsi nella richiesta di un taglio di almeno 10 centesimi. Un risultato che il Governo può garantire tagliando le tasse attraverso l’accisa mobile, recuperando le risorse oggi rimborsate al conto proprio, richiedendo eguale comportamento ai petrolieri che, come in Francia, dovrebbero ridurre i loro prezzi di almeno 5 centesimi. Infine, se tutto ciò non bastasse, il Governo intervenga sui giochi e sulle lotterie dimostrando che anche per lui la priorità oggi è quella di disinnescare la “bomba” del caro carburante”.

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