È stato aperto al traffico lunedì 20 febbraio il tratto di 14 chilometri dell’autostrada Asti-Cuneo compreso tra Cuneo e Sant’Albano Stura, che collega la città di Cuneo al sistema autostradale italiano. “L’opera inaugurata dalla Società Concessionaria Autostrada Asti-Cuneo p.A., della quale Anas è azionista al 35 per cento”, ha detto l’amministratore unico di Anas, Pietro Ciucci, “fa parte del 1° tronco compreso tra lo svincolo di Massimini (sull’autostrada A6 Torino-Savona) e Cuneo, lungo complessivamente 32 chilometri, e si aggiunge ai sette lotti, di lunghezza complessiva di 39,505 chilometri, già realizzati dall’Anas nel 2008. A oggi sono pertanto aperti al traffico oltre 53 chilometri dell’autostrada, pari al 60 per cento della lunghezza complessiva dell’autostrada (90,2 per cento)”.
“Rimangono da completare”, ha assicurato Pietro Ciucci, “il lotto della circonvallazione di Cuneo nel 1° tronco e cinque lotti del 2° tronco dell’autostrada, compreso tra lo svincolo di Marene (sull’autostrada A6 Torino-Savona) e lo svincolo di Asti est (sull’autostrada A21 Torino-Piacenza-Brescia) e, in particolare, i lotti 2.5 e 2.6 che riguardano un complesso sistema di gallerie nel territorio di Alba. Il lotto 2.6 che permetterà di collegare, senza soluzione di continuità, le città di Asti con Cuneo, verrà avviato, compatibilmente con la chiusura della conferenza di servizi in corso, entro l’autunno di quest’anno. Questo lotto, pertanto, di estrema importanza, dovrà prevedere opere atte a migliorare la viabilità di adduzione all’autostrada. Una volta completata l’A33 Asti-Cuneo”, ha continuato l’amministratore unico di Anas, “migliorerà e potenzierà l’itinerario stradale europeo E74, che collega Nizza ad Alessandria, attraverso il Colle di Tenda, con un evidente miglioramento della rete autostradale del Piemonte”.
All’inaugurazione dell’autostrada c’era anche il presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, che è tornato sul tema dei pegaggi. “Non è possibile”, ha detto Cota, “che ci siano posti dove le autostrade si pagano e dove invece non si pagano. In questo secondo caso poi non si riescono a fare gli investimenti necessari allo sviluppo”.
Facendo riferimento alla costruzione di un lotto autostradale simile in Sicilia, Cota ha aggiunto: “Non accetteremo di fare ancora la parte dei fessi, piegandosi a sacrifici, abbassando la testa, quando invece ci sono dei furbi che i sacrifici non li fanno. Questa volta la testa la dobbiamo alzare”.