“La migliore manifestazione di cordoglio che gli autotrasportatori potrebbero fare avere ai familiari del camionista morto ad Asti, travolto da un Tir guidato da una collega tedesca, sarebbe quello di sospendere il fermo. Ma la sospensione sarebbe anche il miglior modo che Trasporto Unito ha a disposizione per dimostrare che sono davvero gli autotrasportatori a gestire questa protesta e non invece altri personaggi, che con questa professione non hanno nulla che vedere, e che dietro le quinte stanno tirando i fili di tanti burattini”.
A dichiararlo è il presidente nazionale di Fai Conftrasporto Paolo Uggè, secondo il quale la protesta organizzata da Trasporto Unito presenta moltissime ombre e nessuna luce. ” Nessuno può negare che la stragrande maggioranza degli automezzi che stazionano lungo le autostrade siano di operatori che volevano circolare e che si sono invece fermati solo perchè costretti, a volte con metodi non esattamente legali”, afferma Paolo Uggè che rincara la dose: “Il fermo è riuscito, laddove è riuscito, solo perché sono state attuate azioni coercitive, e la riprova è data dal fatto che dove i prefetti compiono invece il loro dovere i blocchi si sciolgono e gli automezzi riprendono la circolazione. Noi siamo fermamente convinti che l’adesione all’azione di fermo veda il coinvolgimento di realtà esterne ed estranee al mondo del trasporto. Ed è proprio per questo che invitiamo i rappresentanti di Trasporto Unito, anche alla luce della tragedia avvenuta ad Asti, agli incidenti e alle aggressioni che sempre più si verificano nei posti di blocco, a invitare i propri aderenti a sospendere l’azione in atto e a favorire il deflusso di chi vuole riprendere la circolazione. Per Trasporto Unito sarebbe l’unica vera e concreta dimostrazione di controllare realmente la categoria; se non lo dovesse fare sarebbe l’evidente dimostrazione che il controllo dell’iniziativa è in mano ad altri che con la professione non hanno nulla a che fare. Persone che dietro le quinte muovono gli scioperanti come marionette. Come avviene nei teatrini dei Pupi in Sicilia….”