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Fermo dell’autotrasporto, la Sicilia anticipa la protesta dal 16 al 20 gennaio

Il fermo dell’autotrasporto indetto dall’Unatras per il prossimo mese di gennaio spinge  il ministero a muoversi. È stato fissato infatti per il 22 dicembre a Roma  l’incontro fra i rappresentanti del dicastero dei Trasporti e i rappresentanti delle associazioni di categoria che hanno deciso di fermare i tir, per cinque giorni consecutivi, a fine gennaio, per protestare contro le misure contenute nella Manovra economica varata dal governo Monti.

Misure, che, denunciano gli autotrasportatori, aggravano ulteriormente una situazione già drammatica per le imprese del settore, con  l’aumento insostenibile del costo del gasolio (settemila euro l’anno per ciascun veicolo), l’aumento delle giornate di divieto della circolazione, il rischio di cancellazione dei costi per la sicurezza… Per tutti questi motivi Confartigianato, Confcommercio e Casartigiani nei giorni scorsi avevano richiesto  un incontro con i rappresentanti del Governo “per dare risposte alle sollecitazioni espresse dalle imprese e scongiurare l’attuazione di iniziative di tutela della categoria che produrrebbero un grave danno all’economia del Paese”. Ora una prima risposta del Governo è arrivata, anche se questo non basta a bloccare altre iniziative di protesta che stanno nascendo spontanee, come accade in Sicilia dove i rappresentanti dell’Aias, l’associazione imprese autotrasportatori siciliani, hanno deciso di anticipare il blocco, facendolo scattare dalla mezzanotte del 16 gennaio a quella del 20 e organizzando manifestazioni nei porti, nelle raffinerie, lungo i principali snodi di viabilità dell’isola.

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