Strada Facendo

I nuovi divieti per i tir cancellano impegni prenotati da mesi. Chi pagherà i danni?

La sentenza del Tar che vieta la circolazione degli autoveicoli pesanti dalle 16 alle 22 promossa dall’associazione consumatori Codacons è l’ennesima tegola che cade sull’economia italiana già fortemente in crisi. Notiamo che ancora una volta l’autotrasporto italiano è considerato “l’ultima ruota del carro”.

Se a questo poi aggiungiamo la recente sortita del direttore delle Ferrovie Svizzere che, a fronte della mancanza di fondi per il collegamento della Svizzera da parte delle Ferrovie Italiane, suggeriva a quest’ ultime l’introduzione della tassa sui Tir come avviene in territorio elvetico, allora la misura è colma! Le imprese di autotrasporto e nello specifico i loro veicoli nonché i loro conducenti sono da sempre visti in maniera molto negativa. Sono grandi, grossi, sporchi, cattivi, inquinano, danno fastidio e, secondo i più (ma non in base alle statistiche ufficiali) causano incidenti. Nessuno li vuole, ma purtroppo sono anche quelli che trasportano in Italia oltre il 90 per cento delle merci visto che le ferrovie non funzionano, quelle merci che poi necessitano anche a coloro che hanno presentato questo assurdo ricorso al TAR. Infine qualcuno dovrebbe spiegarci le motivazione dell’introduzione dei due divieti previsti per il mese di settembre. Non si circola il venerdì dalle ore 16.00 alle ore 22.00… si circola normalmente il sabato… mentre la domenica si è nuovamente fermi dalle ore 7 alle ore 24… Veramente demenziale, una decisione difficile da comprendere. Autotrasportatori fatevi sentire: le decisioni dell’ultimo momento non possono mettere a repentaglio gli impegni già assunti dalle aziende che non possono attendere le incertezze della burocarazia sulla valenza dell’entrata in vigore di tali provvedimenti.

Giorgio Colato (componente esecutivo della Consulta del trasporto e della logistica)

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