“Ci dobbiamo render conto tutti quanti insieme che quello che sta per accadere riguarda tutto il Paese e che le soluzioni vanno prese considerando gli interessi e le esigenze di tutti gli interlocutori”, aggiunge Trevisani, che si appella al comune “senso di responsabilità che deve essere patrimonio di tutti gli attori economici e politici”. E aggiunge: “Solo con la collaborazione, e senza i ricatti, nasce lo sviluppo del settore e del Paese”. In merito al tema della sicurezza, Trevisani ci tiene a precisare: “La sicurezza è un bene di tutti e va rispettato da tutti i produttori di beni e servizi. Un principio che abbiamo declinato nel solo modo corretto e consentito dalla legge: lasciare margini sufficienti di negoziazione tra le parti nella stipula dei contratti scritti e sancire, nei fatti, un principio di responsabilità del produttore”.
Ma insieme ad Anita, sottolinea ancora Trevisani, Confindustria “vuole aprire un altro fronte di iniziativa: la prevenzione dei fenomeni di infiltrazione mafiosa. Occorre intervenire subito, non soltanto tamponando l’emergenza ma pensando seriamente a misure concrete”. Anita è la prima associazione dell’autotrasporto ad aver aderito al protocollo siglato col governo, ricorda Trevisani, che invita tutti “a salvaguardare tutto il nostro patrimonio imprenditoriale. Ragioniamo tutti insieme per ricercare strumenti e definire azioni coordinate in grado di contrastare sul nascere questo fenomeno”.