Oggi, all’acquisto di un’auto nuova si paga un’Ipt fissa, di solito inferiore ai 200 euro. Tutti avrete notato che nei listini delle automobili compare sempre la scritta “Ipt esclusa”. Ecco, ora quelle due parole potrebbero voler dire attenzione, è in arrivo un salasso di quasi 600 euro. Quando il decreto legislativo sul federalismo fiscale (approvato il 6 maggio) verrà convertito in legge, l’imposta sulle auto nuove verrà calcolata con un metodo simile a quello che già oggi viene applicato per i passaggi di proprietà delle auto usate. La tariffa fissa, quindi, viene sostituita da un importo variabile a seconda della potenza dell’auto (espressa in kilowatt). Per i veicoli fino a 53 Kw non cambia nulla, l’imposta resta quella di prima. Da 54 Kw in su, l’imposta è proporzionale in base alla potenza. Ogni Provincia potrà scegliere quanto far pagare, da un minimo di 3,5119 a un massimo di 4,5655 euro per Kw. Il mensile Quattroruote ha portato due esempi molto comuni. All’acquisto di una due volumi di medie dimensioni, 1.6 diesel, l’automobilista che oggi paga 196 euro, con le nuove regole ne pagherà 352, l’80 per cento in più. All’aumentare della potenza, cresce anche il salasso: per una station wagon 2.000 diesel, i 196 euro di oggi diventeranno 571, quasi il 200 per cento in più. Rincari pesanti, che spaventano sia i concessionari sia i potenziali compratori.