Spesso sono i genitori a sgridare i figli. In questo caso, invece, sono i genitori che meriterebbero una tiratina d’orecchie. Quando si tratta del trasporto dei bambini in auto, infatti, la confusione sui comportamenti da adottare regna sovrana, con grande pericolo per i più piccoli. Una ricerca condotta dall’istituto Nextplora per l’Osservatorio sui Servizi di Linear Assicurazioni, la compagnia online del Gruppo Unipol, fotografa una situazione decisamente preoccupante. Molti automobilisti non sanno che l’utilizzo dei sistemi di ritenuta è sempre obbligatorio con i bambini di statura inferiore a un metro e mezzo, ma sono confusi tra regole in disuso e convinzioni proprie. C’è chi, il 10 per cento degli intervistati, pensa che l’uso dei sistemi di ritenuta vada utilizzato in base alla corporatura, mentre il 26 per cento ricorda una norma prevista dal vecchio Codice della strada, quella che prevedeva l’utilizzo fino ai 12 anni. Insomma, i bambini non viaggiano in piena sicurezza. E chi utilizza il seggiolino non sa dove posizionarlo, visto che tra italiani su quattro (74 per cento) non sanno quale sia il posto più sicuro all’interno dell’auto dove metterlo. Solo il 26 per cento degli intervistati sa infatti che, ove possibile, dovrebbe essere posizionato sul sedile posteriore centrale, poiché è il posto più protetto sia in caso di urto frontale sia laterale. La preferenza dovrebbe essere comunque sempre data ai sedili posteriori.
La maggioranza degli italiani (l’82 per cento) sa almeno che le cinture di sicurezza devono essere indossate sempre anche dai bambini, così come gli adulti. La ricerca condotta dall’istituto Nextplora mette in luce anche il fatto che gli italiani, seppur distratti per quello che riguarda la sicurezza in auto, chiedono a gran voce servizi “a misura di bambino” lungo le autostrade. In particolare, si sente l’esigenza di trovare servizi igienici adeguati (il 45 per cento delle donne intervistate), aree giochi (24 per cento) e menù appositamente pensati per i più piccoli (16 per cento).
Se la sicurezza lascia a desiderare, molto più grandi sono le attenzioni su come far trascorrere il tempo in auto a un bimbo. Il 26 per cento si affida alle tecnologie (DVD o videogioco), mentre il 46 per cento ama inventare dei giochi, raccontare una storia o mettere un cd con le canzoni preferite dai piccoli. Fortunatamente, spiega l’Osservatorio Linear, sembra essere caduta in disuso la pessima abitudine di prendere il bimbo in braccio per non farlo piangere, comportamento molto diffuso fino anche nel recente passato ed estremamente pericoloso.