“Un disastro: ecco come è stata la mia esperienza con il Sistri”
Alessandro Cicuta
Buongiorno, vi scrivo in quanto amministratore di una società specializzata nel trasporto conto terzi in Italia e all’estero di rifiuti pericolosi e non pericolosi (non gli urbani); la società che dirigo è leader in Italia in questo settore e occupa 250 addetti. Vi voglio fare il resoconto del disastro odierno relativamente alla funzionalità del Sistri. Disastro è l’unico termine possibile. Riepilogo per sommi capi quanto successo, partendo da ieri pomeriggio quando il sistema non dava accesso a nessuno e nessuno dei nostri clienti ha potuto “inserire” viaggi (dalle 14.46 in poi zero inserimenti). Stamattina il sistema era lentissimo, la conferma di un trasporto ha richiesto 46 minuti di attese varie davanti al pc, un secondo trasporto ha richiesto 34 minuti. Siamo riusciti a “firmare” due trasporti in un giorno, nel pomeriggio il sistema era bloccato e non dava accesso (normalmente gestiamo 350-400 trasporti completi al giorno di rifiuti…). I nostri clienti non sono riusciti ad effettuare la procedura di spedizione nei due viaggi “caricati” , sempre per problemi di accesso. Il sistema informatico si è dimostrato assolutamente insufficiente e secondo noi era la parte “più semplice” del Sistri. I veri problemi sono comunque la complessità del sistema per gli operatori non professionali (tutte le aziende produttrici), ne è la riprova il manuale del produttore alla 4° o 5° edizione di 270 pagine…
Come già anticipato in varie sedi e occasioni, ritengo che l’unica soluzione sia l’abolizione del Sistri e la sua sostituzione con un altro sistema pensato anche con la consulenza degli operatori del settore, possibilmente quelli seri e senza precedenti penali. Non si tratta di mettere a punto, si tratta di cestinare tutto: comunque non può funzionare, perché pensato alle fondamenta in modo sbagliato.
Vorrei portare alla vostra conoscenza anche un episodio allucinante occorso al nostro direttore tecnico alla fine dell’anno scorso in un incontro al ministero con la “squadra del Sistri” sollecitato dalle nostre associazioni per capire come affrontare questo nuovo sistema; dopo il colloquio e lo scambio di opinioni ed esperienze con i tecnici che hanno creato questo sistema, il nostro direttore tecnico si è sentito dire: “Vi ringraziamo perché finalmente abbiamo capito come funziona il vostro settore”. Dopo avere fatto la legge, istituito un sistema folle e cervellotico che non aiuta per nulla a controllare meglio e che aumenta clamorosamente il costo di gestione, ci siamo sentiti dire che finalmente hanno capito. Chiedere prima agli operatori era impossibile? Siamo stati presenti per anni nella commissione consultiva del Ministero dell’Ambiente e mai nessuno ha mai chiesto nulla. Il Sistri è arrivato per tutti come un fulmine a ciel sereno; inoltre, dopo avere “capito” nulla è cambiato. Anzi, nei mesi successivi a quell’incontro, siamo andati di male in peggio.
Vi ho raccontato tutto questo dopo aver già sostenuto costi nell’azienda che dirigo di circa 100mila euro: 35mila circa di diritti Sistri 2010 (mai funzionato nel 2010) e il resto di montaggio Black Box e costi telefonici (per fortuna senza sorprese nelle bollette, come occorso ad altri colleghi) su 200 veicoli di proprietà. E ora mi si chiede di versare altri 35 mila euro di diritti Sistri per il 2011 entro il 31 maggio; ricordo che i miei concorrenti stranieri non hanno versato un euro per il Sistri, non sono obbligati a iscriversi… Oggi qualcuno del ministero sicuramente dirà che il click day è stato un successo e bisogna sbugiardarli con le prove. Per questo allego anche due foto di quello che è successo.
Vi ringrazio dell’ascolto e chiedo venia della ruvidità con la quale ho esposto l’ennesima vessazione che subiamo dal nostro stesso Stato, in quanto imprese italiane che si confrontano ogni giorno con il mercato vero.