Il tour ha preso il via dall’Itc Schiapparelli Gramsci di Milano e si concluderà a Roma il 15 aprile, dopo aver toccato le scuole di 15 città e 11 regioni. Il programma prevede lezioni teoriche di sicurezza stradale (coordinate da psicologi e responsabili della Polstrada) e prove su simulatori di guida (collocati sul truck della Fondazione Ania) per gli studenti delle classi quarte e quinte superiori che devono conseguire la ‘patente B’. Nel corso degli incontri viene posta particolare attenzione al rispetto delle regole della strada, ai rischi connessi alla velocità e alla guida in stato di ebbrezza. Inoltre, si cerca di incentivare la pratica del guidatore designato, colui che non beve per accompagnare a casa gli amici in piena sicurezza. Ai ragazzi del primo anno, invece, Fondazione Ania fornisce il cd-rom ‘patentino online’ che consente di prepararsi al meglio per conseguire il certificato di idoneità per la guida del ciclomotore, accedendo gratuitamente all’esame. Il progetto non coinvolge solo gli studenti, ma anche gli insegnanti, ai quali vengono consegnate schede didattiche con dati e informazioni utili per stimolare in classe dibattiti e riflessioni insieme agli alunni. A ciascuna delle scuole che ospiteranno l’iniziativa, dotate di aula di informatica, la Fondazione Ania regalerà un simulatore di guida sicura, per dare all’istituto l’opportunità di organizzare momenti di formazione anche in futuro.
Alla presentazione dell’iniziativa hanno partecipato anche diversi esponenti della Provincia meneghina, a partire dal presidente, Guido Podestà. “Sebbene negli ultimi anni il numero delle vittime di incidenti sia sensibilmente diminuito”, ha detto Podestà, “dobbiamo ancora profondere il massimo impegno nell’ottica di dimezzare, entro i prossimi dieci anni, le tragedie che quotidianamente si consumano lungo le nostre strade. Ritengo, dunque, ci sia ancora molto da fare nell’ambito della prevenzione e della sicurezza”.
“Nonostante il trend legato agli incidenti stradali sia meno preoccupante rispetto a quello registrato negli anni passati”, ha aggiunto l’assessore alle Infrastrutture e alla Mobilità, Giovanni De Nicola, “sono ancora preoccupanti i dati relativi ai decessi dei centauri. A causa del comportamento scorretto di molti automobilisti le strade, soprattutto quelle extraurbane, sono, del resto, ancora teatro di troppe tragedie”.
“Dobbiamo far capire ai nostri ragazzi l’importanza del rispetto delle regole”, ha commentato il presidente di Fondazione Ania, Sandro Salvati, “soprattutto quando si è al volante. Devono comprendere che trasgredire, guidare a velocità sostenuta, bere e mettersi al volante non li rende più ‘cool’ agli occhi degli amici: è come una ‘roulette russa’ con la quale mettono in gioco la propria vita e quella degli altri”.
“Dobbiamo avere sempre ben presente cosa c’è dietro a queste statistiche”, ha commentato Fabrizio Palenzona, presidente Aiscat, “giovani vite e realtà familiari duramente colpite nei loro affetti. Ed è il principio della loro tutela, come di tutti gli altri utenti della strada, che guida l’attività quotidiana di noi operatori. Un impegno costante che si è concretizzato in questi ultimi dieci anni in un miglioramento continuo di tutti gli indicatori di sinistrosità: -34% di incidenti, -29% di feriti, ma soprattutto -54% di morti che rendono il settore delle autostrade in concessione l’unico sistema viario in Italia ad aver raggiunto l’obiettivo europeo di dimezzamento delle vittime per incidenti stradali entro il 2010. Risultati che ci rendono orgogliosi del lavoro svolto, ma che al tempo stesso rappresentano per noi un nuovo punto di partenza nell’azione di contrasto all’incidentalità.
”La comunicazione con gli studenti”, ha spiegato Roberto Sgalla, direttore del servizio Polizia stradale, “parte dal nostro lavoro e dalla professionalità della Polizia stradale. Le immagini e le ricostruzioni di incidenti stradali, così come il racconto di tante storie vissute sulla strada, hanno l’obiettivo di sensibilizzare gli studenti sui comportamenti a rischio e su quanto dolore si può evitare soltanto con un po’ più d’attenzione alle regole”.