Secondo i calcoli dell’Adoc, con la verde sopra 1,70 euro, un pieno di 40 litri costerebbe 68,6 euro rispetto ai 54 di dicembre, per una spesa annua che aumenterebbe di 370 euro. Situazione simile per il gasolio dove si passerebbe da 52 euro per un pieno di 40 litri a 67,20 euro con una maggiore spesa annua di 380 euro. Ma gli aumenti, a catena, interesserebbero anche altri settori, dai trasporti agli alimentari, dall’energia al riscaldamento. “Per calmierare i prezzi dei prodotti petroliferi”, continua Pileri, “che incidono non solo sul prezzo del pieno ma anche e soprattutto su tutti i prodotti ad essi connessi, sia per gli aumenti dei costi di produzione sia per i costi di trasporto, l’Adoc da tempo ha chiesto al Governo di intervenire per ridurre l’accisa e per congelare l’Iva. È poi necessario attuare la liberalizzazione dei distributori no logo anche in autostrada e nelle grandi città. Nei distributori no logo il prezzo della benzina mediamente è inferiore del 5,8 per cento, circa 8 centesimi in meno, mentre per il diesel si risparmiano 7 centesimi. Occorre inoltre aumentare la concorrenza e fornire la licenza di vendita di prodotti no oil ai piccoli distributori”.
E, a proposito di aumenti, proprio lunedì la verde ha fatto segnare, nei distributori Esso, il nuovo record di prezzo consigliato: 1,568 euro al litro, superiore al 1,560 toccato il 15 luglio 2008. In realtà, anche a causa delle addizionali regionali, in diverse zone del Paese la verde ha superato 1,6 euro al litro. Malessere anche nel mondo dell’autotrasporto, con la Cna Fita che ha calcolato un incremento, dal gennaio 2009 a oggi, del prezzo del gasolio del 39,67 per cento. Da gennaio 2010 ad oggi l’aumento è del 25,08, mentre dal gennaio 2011 il balzo è dell’8,62 per cento. “Se aumenti ci saranno, e certamente ci saranno – precisa l’associazione degli autotrasportatori aderenti alla Cna – questi non saranno dovuti agli aumenti delle tariffe di autotrasporto, ma saranno solamente le solite speculazioni che, alla fonte o nei processi di intermediazione e di logistica, cercheranno di approfittare di questa situazione”. “Come già avvenuto nel 2008, anche in questa occasione l’autotrasporto non solo non riuscirà a riallineare le proprie tariffe, ma sarà costretto”, afferma il segretario Fita, Gianni Montali, “a farsi carico degli aumenti, lasciando purtroppo ad altri l’onore di fare la cresta in modo scandaloso di questa situazione. Insomma, speculazioni che vedono ancora una volta l’autotrasporto vittima e camera di compensazione”.