Strada Facendo

Torna lo spettro dei sassi dai cavalcavia, due episodi in Calabria

Quello dei sassi lanciati dai cavalcavia era un incubo dal quale gli automobilisti italiani speravano di essere usciti. Come molti ricorderanno, l’episodio più cruento è stato quello del 27 dicembre 1996, quando una grossa pietra uccise la trentenne Maria Letizia Berdini, centrata in pieno mentre percorreva l’autostrada Torino-Piacenza sull’auto guidata dal marito. Un episodio che purtroppo non è rimasto isolato, anche se con il passare degli anni i fenomeni sono diventati sempre più rari. Ma, proprio giovedì, alcuni sassi sono stati lanciati da sconosciuti in Calabria nel tratto reggino della strada statale 106, danneggiando due automobili.

Il primo episodio è avvenuto vicino a Melito Porto Salvo (Reggio Calabria) dove – come scrive il portale Telereggiocalabria.it – un sasso ha danneggiato una Mercedes 320 di un uomo di 58 anni. Il secondo episodio è avvenuto nei pressi di Condofuri dove un sasso ha provocato danni a una Renault Megane di proprietà di un uomo di 42 anni. I due episodi sono stati denunciati ai carabinieri che hanno avviato le indagini per identificare gli autori dei danneggiamenti.
Episodi che si uniscono a un altro fatto, avvenuto questa volta al Nord. A inizio anno era infatti stato arrestato un giardiniere 32enne bergamasco per tentato omicidio dopo aver lanciato una serie di sassi da un cavalcavia dell’autostrada A4. “Mi sento un perseguitato e per trovare ascolto e destare attenzione ho deciso di compiere un gesto eclatante”, aveva detto al giudice. Agli agenti che lo avevano arrestato aveva fatto anche una lista di “nemici” e tra questi c’erano pure Berlusconi, Putin e Papa Benedetto XIV. Il rischio emulazione è sempre in agguato, anche se la speranza di farla franca oggi è più remota visto che la rete stradale e autostradale è molto meglio sorvegliata da telecamere e altri sistemi di sicurezza rispetto agli anni Novanta.

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