“I più critici restano gli autotrasportatori”, si legge sul sito della Radio Televisione Svizzera Italiana, “che hanno dovuto recentemente incassare l’aumento del 10 per cento sancito dal Tribunale federale, che ha portato a 325 il costo da Basilea a Chiasso per i camion da 40 tonnellate. Sul fronte opposto gli ambientalisti di Iniziativa delle Alpi vorrebbero portarla a 600 franchi ma i margini di manovra per un ulteriore incremento non ve ne sono, a meno di un (improbabile) nuovo accordo con l’Unione Europea”.
Lo Stato rossocrociato è riuscito però a fare “cassetta”. In 10 anni la Confederazione ha incassato 10 miliardi di franchi, un terzo dei quali riversati ai cantoni. In proposito resta aperto il discorso dell’utilizzazione di questi fondi, che verosimilmente in futuro saranno vincolati a specifici progetti ferroviari.
Qualche effetto positivo c’è comunque stato. “Si è assistito”, si legge sempre sul sito rsi.ch, “a un leggero calo dei mezzi pesanti sulle strade: nel 2008 sono stati 1,275 quelli che hanno attraversato la Svizzera, a fronte dei 1,4 milioni di 10 anni prima. Ma l’obiettivo dell’Iniziativa delle Alpi di 650mila passaggi annui resta lontano, anche se un miglioramento in tale direzione potrà concretizzarsi con l’introduzione della borsa dei transiti. Gli introiti della TTPCP hanno comunque contribuito a finanziare grandi opere ferroviarie, come le trasversali del San Gottardo e del Loetschberg. Sono inoltre diminuiti gli articolati vuoti e il trasporto merci su gomma, in generale, è divenuto più efficiente”.