Per quasi 24 ore il Vte (Voltri Terminal Europa) di Genova è rimasto paralizzato a causa di una protesta di alcuni autotrasportatori riuniti sotto la sigla di Trasportounito. Una mossa dalla quale hanno preso immediatamente le distanze Anita, Cna Fita, Confartigianato Trasporti, Fai Conftrasporto e Ancst-Legacoop, che attraverso un comunicato congiunto “si dissociano in modo fermo e netto dalle azioni di alcuni autotrasportatori e autisti supportati dalla sigla di Trasportounito, che hanno creato senza preavviso notevoli difficoltà alle imprese bloccando il Vte”.
Nella nota le associazioni che riuniscono la stragrande maggioranza delle imprese d’autotrasporto condannano apertamente la protesta. “Questa era la seconda giornata di sciopero proclamata dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori del Vte, che ha naturalmente già creato una situazione molto critica, inserirsi in questo contesto crea solo confusione e disagi alle imprese. Non è quello che vogliamo. Queste azioni sono del tutto arbitrarie al codice di regolamentazione delle azioni di protesta dell’autotrasporto e sarebbe ora di smetterla che chiunque possa tranquillamente e impunemente bloccare il porto di Genova solo per avere un po’ di esibizionistica e inconcludente visibilità. Le questioni che vorrebbero porre sono assolutamente serie ed importanti, hanno peraltro un respiro nazionale, tanto che sono in atto trattative a questo livello per poter dare risposte adeguate. ribadiamo però che questi metodi che ignorano completamente una regolamentazione e una responsabilità di fronte alla stessa categoria non ci appartengono”.
“Un pensiero”, concludono le associazioni di categoria, “va anche ad Autorità Portuale, auspicando che questi episodi aiutino a comprendere meglio la differenze che esistono tra associazioni e le difficoltà che spesso incontriamo nel cercare di portare avanti unitariamente le istanze della categoria che rappresentiamo”.