In fondo all’auto si può anche rinunciare. La quattro ruote è sempre molto amata, ma con la crisi economica e il caro benzina è emerso un fatto nuovo. Sono infatti in aumento (+ 5,6 per cento) gli automobilisti che hanno scoperto di poter fare a meno delle macchina: nel 2010 il 26,6 per cento ne ha ridotto l’uso contro il 21 per cento del 2009. Le quattro ruote sono state sostituite da mezzi pubblici, due ruote o passeggiate a piedi. È quanto emerge dall’XVIII Rapporto Aci-Censis “Automobile 2010” presentato martedì a Roma dal presidente dell’Aci, Enrico Gelpi, e dal presidente della Fondazione Censis, Giuseppe De Rita.
Secondo lo studio, nel 2010 è aumentato notevolmente (+8,9 per cento rispetto al 2007) il ricorso ai mezzi pubblici urbani (utilizzati dal 49,5 per cento degli intervistati, contro il 41,2 per cento nel 2009), ma è anche cresciuto l’utilizzo delle due ruote, sia moto o scooter (17,9 per cento rispetto al 14,9 per cento del 2007), sia bici (18,7 per cento rispetto al 13,7 per cento del 2007). Comunque, l’auto si conferma il mezzo preferito per gli spostamenti ricorrenti, con il 90,4 per cento delle preferenze. Secondo il rapporto “è soprattutto il costo della benzina ritenuto troppo alto ad alimentare un assurdo paradosso: per gli spostamenti più brevi non si rinuncia all’auto, mentre per le lunghe percorrenze, che richiedono maggior spesa di benzina, si predilige il mezzo pubblico. Così facendo, le famiglie riescono a ridurre la spesa per la gestione della vettura (-3 per cento rispetto al 2009, per un totale di 3.191 euro)”.
“La benzina”, aggiunge lo studio Aci-Censis, “continua a essere percepita come la voce di spesa nettamente più cara rispetto a tutte le altre che rientrano nella normale gestione di un’autovettura. Oltre il 68 per cento degli automobilisti (+4,5 per cento rispetto al 2009) la indica come voce di costo superiore al giusto. Solo il costo dell’assicurazione viene considerato altrettanto eccessivo, anche se con un valore percentuale (55,8 per cento) inferiore e in calo (-1,5 per cento) rispetto all’anno scorso”. Motivazioni che spingono gli italiani a scegliere, pensando all’auto ideale, “un diesel (20,2 per cento) o un’auto alimentata a Gpl (13,2 per cento). Maggiore perplessità destano il metano (3 per cento) o l’ibrida (2,9 per cento). L’auto elettrica, invece, continua a lasciare indifferenti”.