Strade colabrodo dopo le nevicate e dopo l’utilizzo scriteriato delle catene? Quanti hanno visto negli ultimi giorni nelle città del Nord Italia autobus viaggiare con i dispositivi montati sugli pneumatici nonostante le strade fossero già pulite? È bene sapere che esistono delle applicazioni che consentono di denunciare in diretta qualsiasi tipo di incuria o disservizio, dalle buche stradali ai rifiuti abbandonati. Dagli Stati Uniti all’Olanda, sono tantissime le città che negli ultimi anni hanno scelto di adottare gli strumenti del web 2.0 per creare un filo diretto tra cittadini e amministrazioni pubbliche. “Il concetto è molto semplice – si legge su Repubblica – si vede qualcosa che non va, lo si fotografa e lo si “tagga” (così da localizzare geograficamente il “problema”); poi si invia la segnalazione tramite un sistema automatizzato. In alcuni casi, la tecnologia che supporta queste applicazioni – il Geographic Information System (GIS) – è stata integrata con i sistemi di gestione del lavoro nei singoli uffici. La denuncia, dunque, inviata tramite computer o via smartphone, arriva direttamente a chi di competenza, senza il rischio del classico scarica-barile. Ciò che da noi sembra ancora surreale, in molte città statunitensi e in altre parti del mondo ha già preso il via. Ecco qualche spunto per sollecitare il senso civico da una parte, e la prontezza delle risposte dall’altro”. Il CitySourced, partito nella città californiana di San Jose un anno fa funziona più o meno così: grazie a una semplice applicazione per smartphone, è possibile in qualsiasi momento denunciare con una foto quello che non va in città, dalle buche in strada ai graffiti, dalle macchine parcheggiate in divieto di sosta ai rifiuti ingombranti abbandonati sui marciapiedi. Il sistema aggiunge poi automaticamente le informazioni geografiche dell’esposto (tramite il Gps) e invia la segnalazione all’ufficio di competenza. Il cittadino può anche seguire gli sviluppi della propria denuncia per vedere se il problema è stato risolto o meno”.