Per il marchio Fiat il calo è del 42,2 per cento (28.500 vetture), per il Lingotto attribuibile alla mancanza degli incentivi. Fiat Punto, con una quota del 22,2 per cento nel segmento B – è comunque l’auto più venduta a ottobre, seguita dalla Panda, con il 35,9 per cento di quota nel segmento A. Anche Lancia si lecca le ferite (-43,39 per cento di vendite, a 5.539 unità), mentre Alfa Romeo continua a dare soddisfazioni con volumi che scendono meno della media del mercato (-10 per cento, a 4.335 unità) e una quota del 3,1 per cento in rialzo di 0,6 punti percentuali.
Guardando ai marchi esteri, ottobre pessimo anche per il leader degli importatori Ford (-41,9 per cento a 10.794 unità) che quasi si fa raggiungere da Volkswagen che sui volumi cede meno della media del mercato (-13,19 per cento, a 10.605 unità) e aumenta la quota di 3 punti percentuali raggiungendo il 13,03 per cento del mercato italiano.
Il mercato nazionale dell’auto è in forte difficoltà – sottolinea il Centro Studi Promotor – che rileva come a ottobre salga al 52 per cento dal precedente 40 per cento la quota dei concessionari che si attende un ulteriore peggioramento della situazione. L’Unrae, l’associazione che raduna le case estere operanti in Italia, sottolinea come gli ordini dichiarati dai concessionari a ottobre abbiano evidenziato una flessione di oltre il 20 per cento, con 160,000 unità, portandosi ai minimi dal 1998, quanto partì la raccolta di informazioni sui contratti stipulati. L’Anfia, l’associazione della filiera dell’industria automobilistica, conferma le sue previsioni di una chiusura d’anno per il mercato dell’auto in calo del 10,2 per cento a 1.940.000 unità. “Del resto”, spiega il presidente dell’Anfia, Eugenio Razelli, “se è vero che a ottobre l’indice di fiducia dei consumatori rilevato dall’inchiesta mensile Isae è in rialzo, è pur vero che guardando al mercato dei beni durevoli, i giudizi sulla convenienza all’acquisto e le intenzioni di spesa a breve termine sono ancora improntati alla cautela”.