“Richiedere o rinnovare la patente è stato per lungo tempo un incubo per le persone con diabete che non potevano limitarsi a effettuare la normale visita presso le Asl o presso i medici autorizzati al rilascio messi a disposizione, a pagamento, dall’Aci, autoscuole o agenzie di pratiche auto”, si legge nell’interrogazione presentata da Valducci al ministro dei Trasporti, Altero Matteoli. “Durante la visita il richiedente era tenuto a compilare una “dichiarazione sostitutiva del certificato anamnestico”, sottoscritta sotto la propria responsabilità civile, penale e amministrativa, dalla quale doveva risultare se soffriva di alcune delle patologie ricomprese in una apposita lista, tra le quali era inserito il diabete; per effetto di tale dichiarazione il richiedente era sottoposto in ogni caso alla valutazione delle commissioni mediche locali. Nella valutazione delle commissioni mediche locali si registrava un’ampia difformità anche in relazione a situazioni simili, per cui in alcuni casi si prevedeva il rinnovo della patente dopo cinque anni e in altri si prescriveva l’obbligo di ripresentarsi a visita medica di lì a pochi mesi”. “È necessario”, prosegue Valducci nella sua interrogazione rivolta a Matteoli, “che il diabete non costituisca una penalizzazione per i soggetti che ne sono affetti rispetto alla possibilità di condurre veicoli, ma che la condizione di tali soggetti sia valutata in relazione al rischio effettivo che può sussistere durante la guida”.
L’onorevole del Pdl chiede infine al ministro se sia a conoscenza dei problemi e delle difficoltà dei diabetici e se non ritiene opportuno adottare appropriate iniziative, da concordare anche con il Ministero della Salute, per pervenire a una ulteriore semplificazione dell’iter burocratico relativo al rilascio e rinnovo della patente di categoria A, B e BE per le persone affette da diabete, assicurando, per esempio, che sia il medico specialista diabetologo a rilasciare il certificato necessario per il conseguimento, la revisione o la conferma delle patenti.