Si scopre così dalle rilevazioni che, per esempio, il prezzo medio del market leader Eni, pari a 1,379 euro al litro, è la risultante di un minimo di 1,339 euro e di 1,415 euro (con uno scarto cioè di oltre 7 centesimi). La differenza è ancora più marcata nel caso di Erg, dove si passa da un minimo di 1,325 euro al litro a un massimo di 1,436 euro (forbice di 11 centesimi). “E i tetti più alti”, afferma Quotidiano Energia, “si riscontrano soprattutto al Sud”. Una differenza di 10 centesimi al litro si traduce per un’auto di media cilindrata (50 litri di serbatoio) in un aggravio di 5 euro a pieno.
Ma c’è un altro elemento evidenziato da Quotidiano Energia che può permettere di risparmiare sui carburanti. Facendo infatti rifornimento in un impianto “no logo” si risparmiano fino a 6 centesimi al litro per la benzina e a 8 centesimi per il diesel. Guardando al prezzo più basso praticato sulla rete (1,378 euro al litro nella media nazionale per la verde negli impianti Erg), la differenza con il listino di 1,322 euro dei distributori no logo è di 5,6 centesimi al litro. Cifra che sale a 6,8 centesimi se il prezzo viene confrontato con quello di Ip e Q8 (1,390 euro al litro). Per il gasolio, il prezzo no logo è, secondo Quotidiano Energia, di 1,184 euro al litro. Rispetto a 1,269 euro della Q8 il risparmio è di 8,5 centesimi al litro.