E proprio sui costi è intervenuto anche il presidente dell’Aci, Enrico Gelpi: “Alla mobilità sostenibile e responsabile servono politiche di lungo periodo condivise da tutti, a cominciare dagli automobilisti che pagano 165 miliardi di euro ogni anno, di cui oltre 40 miliardi all’erario. È improrogabile una riforma dei costi e dei tributi che gravano sull’uso dell’auto, basando la fiscalità sul principio “chi più inquina più paga”: in quest’ottica il bollo deve tornare a essere un bollo di circolazione e non più tassa di proprietà, pagato in proporzione ai chilometri percorsi e in base alle emissioni di CO2”.
Nuovi approcci fiscali, ma anche un ritorno agli incentivi. Da Riva del Garda è infatti arrivata la richiesta di atti concreti per far uscire dalla crisi il mercato dell’auto. “Gli strumenti più efficaci e risolutivi per far uscire l’auto dalla crisi”, si legge in un comunicato stampa dell’Aci, “si sono dimostrati finora gli incentivi all’acquisto di veicoli a basso impatto ambientale: oltre 4,4 milioni di vetture sono state vendute nel 2009 in Europa beneficiando di 7,9 miliardi di euro di finanziamenti statali. Tali stanziamenti hanno prodotto risultati ben superiori alle aspettative. Per l’economia, con la crescita del 0,2 per cento del Pil europeo e la salvaguardia di 120.000 posti di lavoro altrimenti persi. Per l’ambiente, con un risparmio di oltre 1 milione di tonnellate di CO2 nell’atmosfera nel 2009 (fino a 2,3 milioni di t nel 2011) e minori emissioni di ossidi di azoto e polveri sottili. Per la sicurezza stradale, attraverso l’acquisto di auto con i più avanzati dispositivi per la prevenzione degli incidenti (oltre 1,4 milioni di veicoli con ABS; 1,3 milioni con ESP e 1 milione con airbag)”.