La Salerno-Reggio Calabria diventa motivo di scontro politico. La A3, l’autostrada più famosa d’Italia è tornata a fare parlare di sé proprio in questi giorni e non certo come esempio di infrastruttura efficiente e moderna. La Salerno-Reggio è stata infatti citata dal leader dell’opposizione Pier Luigi Bersani nel suo recente discorso alla Camera. “Berlusconi”, ha spiegato il leader del centrosinistra, “nel presentare il suo primo governo, aveva promesso la fine dei lavori per il 2001; poi assicurò che tutto sarebbe stato completato per il 2006; ora ha spostato ancora avanti di sette anni la fatidica meta”. Una frase che ha suscitato le risate di deputati e senatori. Pronta però la reazione del ministro Altero Matteoli, che ha inviato una lettera a tutti i rappresentanti del Parlamento. “Sono stufo che non si dica la verità”, sostiene Matteoli, “dei 440 chilometri della Salerno-Reggio Calabria, 210 sono già aperti e 174 già appaltati e finanziati. Restano dunque 50 chilometri, i cui progetti sono in fase di definizione”. La A3 sarà dunque ”pronta per il 90 per cento entro il 2014”, ha concluso Matteoli. Un nuovo rinvio rispetto al 2013, quindi, e neanche per tutta l’autostrada, ma per il 90 per cento. Pier Ferdinando Casini rivolgendosi l’altra sera in sede di dichiarazione di voto direttamente al presidente del Consiglio non era stato molto tenero: “Lei ha citato la Salerno-Reggio Calabria e la Statale ionica, ma stamattina stessa la sua maggioranza, in commissione, ha votato per il taglio dei fondi a queste due infrastrutture. Lei lo sa? Prendono in giro lei o lei prende in giro noi?”. E Berlusconi ha risposto a tutti in Senato giovedì, dicendo che quest’avventura è “un punto sanguinante, una ferita aperta” del Paese. Ma, tranquilli, ha aggiunto il Cavaliere confermando la meta del 2013: “Ci sono lavori in corso per sopperire alla carenza di iniziative e lo scandaloso abbandono che si è verificato durante i cinque anni dei governi della sinistra”.