Strada Facendo

Fano-Grosseto, i presidenti di tre Province occupano una galleria

È una protesta clamorosa quella che hanno decido di portare avanti i presidenti delle province di Pesaro Urbino, Perugia e Arezzo, esasperati per i “ritardi eterni” nella realizzazione della E78, la Fano-Grosseto. I tre amministratori hanno infatti deciso, da venerdì 24, di occupare la galleria della Guinza e Mercatello sul Metauro (Pesaro-Urbino), considerato il simbolo di una strada incompiuta addirittura dagli Anni 70.
La mobilitazione bipartisan, lanciata dal presidente della Provincia di Pesaro-Urbino, Matteo Ricci, è sostenuta dai colleghi presidenti di Perugia, Marco Vinicio Guasticchi, e Arezzo, Roberto Vasai. “È ora che i ministri, i parlamentari, i segretari dei partiti e i media nazionali vengano a rendersi conto dello scempio di un tunnel che da anni porta verso il nulla. Il traforo è l’emblema dello stato dell’arte della Fano-Grosseto: dentro ormai ci fanno i rave party e ci allevano le galline”.
Il ministro Altero Matteoli, dicono gli amministratori, ha rispettato l’impegno a definire il tracciato mancante dalla Guinza alla E45. “Ora bisogna finanziare almeno i lotti prioritari. È una questione determinante per il Centro Italia: se continuiamo a considerare prioritari solo la Pedemontana lombarda e il Ponte sullo Stretto, tagliando fuori il cuore del Paese, il collegamento tra l’Adriatico e il Tirreno non si farà mai”. Alla manifestazione, sostenuta anche dalle Province di Grosseto e Siena, sono attesi parlamentari, governatori e consiglieri regionali.
La protesta viene vista con favore anche dal presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi: “Ben fatto! L’azione di protesta avviata dai presidenti delle Province di Pesaro-Urbino, Perugia ed Arezzo nella galleria della E-78 Fano-Grosseto ha il mio incondizionato appoggio”, si legge in una nota. “So che anche le Province di Grosseto e Siena appoggiano l’iniziativa, e credo di interpretare il sentimento di tutta la Toscana che produce, che si muove affermando con tutti gli amministratori interessati che è ora di dare conclusione a quest’opera essenziale per tutto il Centro Italia avviata, è bene ricordarlo, all’incirca 50 anni fa. Anche per quanto mi riguarda”, aggiunge, “riconosco al ministro Altero Matteoli l’impegno mantenuto su quanto di spettanza del Ministero per le Infrastrutture. Ora è il momento che il Governo ai suoi massimi livelli metta l’Anas nelle condizioni economiche di ottemperare al suo mandato”.

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