“In realtà, quello che noi stiamo facendo è dare attuazione a norme di legge e questo nella massima trasparenza e tempestività. Ed è per questo che abbiamo lavorato per tutta l’estate proprio per dare attuazione a un intervento che ci viene richiesto”. Oltre alla “personalizzazione” di questa vicenda, il presidente dell’Anas punta l’indice anche sulla “confusione”, che emerge spesso da dichiarazioni e commenti rilasciati in questi giorni. “Si confonde la sospensiva del Tar e del Consiglio di Stato del provvedimento che riguarda l’introduzione di pedaggi forfettari in una fase transitoria con l’introduzione di pedaggio a regime. È doveroso”, afferma Ciucci, “conoscere le cose che si commentano”. Altra questione riguarda la proposta del sindaco di Roma, Gianni Alemanno, il quale ha chiesto ai parlamentari del Pdl di presentare una mozione parlamentare per chiedere al ministro competente di bloccare la gara dell’Anas. Inoltre il primo cittadino della Capitale ha chiesto di rinegoziare il contratto di servizio con la società Autostrade allo scopo di addossare a quest’ultima l’onere della manutenzione del Gra (Grande raccordo anulare). Al riguardo Ciucci sottolinea: “La convenzione con Aspi è un dato di fatto e di diritto. Anas ha stipulato la convenzione con Aspi, dopo una lunga negoziazione che ha portato significativi miglioramenti per gli utenti, quali l’impegno ad effettuare alcuni miliardi di investimenti senza incidere sulle tariffe. Quel testo è stato approvato per legge ed è ora vincolante per le parti. Il contratto”, ribadisce Ciucci, “è legge tra le parti. Una rinegoziazione unilaterale non è consentita dalle norme italiane nè da quelle europee”. Il presidente dell’Anas tiene poi ad assicurare che con l’introduzione a regime dei nuovi pedaggi non verranno penalizzati i pendolari. Al contrario: “Stiamo pensando”, spiega, “a forme di agevolazioni, a soluzioni di equità per quegli utenti che usano di più le autostrade e i raccordi interessati. Pensiamo, per esempio, a forme di abbonamento a condizioni scontate. Quello che è certo che il problema può essere risolto senza rimettere in discussione un provvedimento che ci viene richiesto per legge”.