Strada Facendo

“Confindustria vuole la sicurezza sulle strade, ma solo a parole”

“Un importante e significativo passo sulla strada che potrà evitare alle imprese di autotrasporto di dover essere assoggettate a procedure che ne complicano l’attività”. Così Paolo Uggè, presidente nazionale di Fai Conftrasporto, ha commentato la sottoscrizione, dopo sei mesi di intense trattative, dell’accordo tra il Governo e le associazioni di categoria in materia di  tempi di pagamento e di carico e scarico, gestione dei pallets, corresponsabilità dei committenti e dei vettori per la violazione delle regole di sicurezza, regolarità contributiva dei vettori e costi minimi per la sicurezza e la regolarità del mercato. “L’intesa è stata apprezzata sostanzialmente da tutte le organizzazioni presenti al tavolo delle trattative, a eccezione di TrasportoUnito per la parte dell’autotrasporto e, per la committenza, di Confindustria  che per tutta la trattativa ha sempre condiviso, verbalmente, i principi sostenuti, salvo proporre norme non in grado di realizzarli”, ha aggiunto Uggè. “Una scelta che rispettiamo, anche se  ovviamente non condividiamo”. E assolutamente non condivisibile è, sempre scondo il presidente nazionale di Fai Conftrasporto, la tesi di Confindustria secondo cui “la reintroduzione delle tariffe obbligatorie sarebbero il risultato delle nuove norme”, tesi sostenuta “anche in un articolo pubblicato sul Sole24 Ore dei oggi. A chiunque basta leggere i testi (quello dell’accordo e quello de Il Sole 24 Ore), per  capire che qualcuno sta mischiando le carte in tavola. E quel qualcuno è un rappresentante di Confindustria che si riempie la bocca parlando di sicurezza e trasparenza, ma poi, con i fatti, ovvero la mancata sottoscrizione dell’accordo, dimostra di non volerle affatto. Ancora una volta possiamo constatare come i legalità e trasparenza siano obbiettivi che vanno bene solo se applicati ad altri”.

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