Secondo Mathieu Grosch, coordinatore del Ppe nella commissione Trasporti, la crisi del vulcano si poteva gestire meglio, se non ci fossero state “27 autorità aeree diverse”. Eurocontrol ha solo un ruolo consultivo, quindi non può prendere decisioni al posto degli Stati. La soluzione, secondo il deputato belga, è “l’entrata in funzione del Cielo unico europeo, che permetterà di armonizzare i sistemi di gestione del traffico aereo, i servizi di navigazione, ed eventualmente un meccanismo comune di gestione delle crisi”. Il sistema sarà operativo fra il 2012 e 2014, e avrà “un impatto positivo sul traffico, sulla sicurezza aerea, sull’economia e sull’ambiente, con una riduzione di Co2 stimata a 16 milioni di tonnellate, grazie alla diminuzione dei tempi di volo”.
La rumena Silvia-Adriana Ticau, vicepresidente della commissione Trasporti, mette l’accento sui modi di trasporto alternativi, evidenziando che “se le reti trans europee Ten fossero abbastanza intermodali, i passeggeri avrebbero potuto essere ridiretti su altri mezzi: treni, navi, corridoi marittimi”. Secondo la rappresentante socialista “i treni ad alta velocità dovrebbero collegare tutte le capitali europee. È chiaro che progetti del genere presuppongono grandi investimenti, ma il prezzo di non averli è ancora più alto, come si è visto in questi giorni”.
Secondo Corinne Lepage, rappresentante del gruppo Liberal-democratico e vicepresidente della commissione Ambiente, “in termini di sicurezza, non c’è niente da rimproverare alle autorità europee. Il blocco del traffico è stato raccomandato da Eurocontrol, e tutte le procedure comunitarie sono state rispettate, seguendo giustamente il principio di prevenzione”.
D’accordo Micheal Cramer, coordinatore dei Verdi nella commissione Trasporti: “Grazie a tutti gli Stati membri per aver chiuso lo spazio aereo, perché la sicurezza viene prima di tutto”. Nel futuro, però, bisognerà pensare a “investimenti adeguati nel settore ferroviario, perché un trasferimento modale è più che mai necessario”.