“L’Anas”, ha affermato il presidente Pietro Ciucci, “ha tra i suoi compiti istituzionali anche quello della ricerca di soluzioni in grado di elevare i livelli di sicurezza della rete viaria di propria competenza. L’utilizzo del tutor è finalizzato alla riduzione della incidentalità, mediante l’acquisizione ed archiviazione dei dati relativi alla velocità media dei veicoli, alla verifica delle eventuali violazioni, ed alla raccolta dei dati di traffico”. La sperimentazione durerà 540 giorni al termine dei quali si trarranno i primi bilanci. “L’estensione a tutta la rete stradale del tutor di seconda generazione”, ha concluso Ciucci, “sarà programmata successivamente sulla base dei risultati della sperimentazione stessa”.