“Le imprese dell’autotrasporto avevano chiesto che un conducente professionale dimostrasse, con un certificato rilasciato dall’Autorità sanitaria competente, che non fosse un soggetto dedito all’uso di alcol o di sostanze stupefacenti. Inoltre, avevano chiesto la possibilità di procedere al licenziamento per giusta causa nel caso in cui un lavoratore venisse sorpreso alla guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze dopanti”. Con queste parole, Paolo Uggè, presidente di Fai-Conftrasporto, commenta la notizia dei test antidroga obbligatori per neopatentati, autisti di mezzi pubblici, taxisti e autotrasportatori.
“Su queste richieste”, prosegue Uggè, “il Governo si era formalmente impegnato. Dalla lettura della nota di agenzia sembrerebbe che il testo licenziato non sia aderente con quanto concordato. Leggeremo il testo approvato e faremo conoscere il nostro parere definitivo in merito”.