“I primi ricorsi degli enti locali (e a latere del Codacons) erano partiti nel 2006”, scrive Il Messaggero. “Si potrà allora chiedere il rimborso di quanto pagato “ingiustamente” da allora?, prosegue il quotidiano romano. Sì, ma non al Tar. Per il quale il luogo dove chiedere ragione (e danari) da parte degli automobilisti (e degli stessi enti ricorrenti: i soli bus regionali pagano 340mila euro all’anno di pedaggi) è il tribunale ordinario. Chi vorrà ricorrere da solo o con “class action” collettiva, se ammesso, dovrà rivolgersi al giudice di pace. In attesa, però, dell’eventuale giudizio in Consiglio di Stato. Cui Strada dei Parchi, che fa sapere di non aver ancora ricevuto alcuna notifica, ricorrerà.
Il ricorso al Tar non c’entra naturalmente nulla con quanto previsto dall’ordinanza del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che ha disposto nuove misure a favore delle popolazioni colpite dal sisma del 06 aprile 2009 per l’esenzione dal pagamento del pedaggio autostradale, scaduta però il 31 marzo scorso.