“Nel corso del 2006 in Italia si è registrato un sorpasso: il numero dei veicoli a motore (dai motorini ai Tir)”, scrive Antonio Giorgio sull’Avvenire, “toccava quota 50.961.543 mentre i conducenti potenziali (i maggiori di 14 anni per capirci) erano appena 50.679.121. Più mezzi che guidatori, insomma. Per la prima volta nella storia del Paese”. Troppi veicoli, insomma, a fronte di una rete stradale che è rimasta quella del dopoguerra. “Negli anni Settanta”, scrive l’Avvenire, “una certa sinistra pauperista decise che le autostrade ormai erano troppe e i governi si adeguarono. “Potenzieremo la viabilità ordinaria” dissero. Una bufala. Come bufala fu il fantomatico piano autobus di cui si favoleggiava all’epoca. Ora di quegli errori vediamo i risultati…”.
Avvenire snocciola poi impietosi dati che ci vedono dietro Olanda, ma anche il Lussemburgo sul fronte della rete autostradale. Infine ecco i quattro nodi cruciali da risolvere, le quattro opere da realizzare o completare per uscire dal caos viabilistico: la Brebemi, la Variante di Valico A1, la Livorno-Civitavecchia e la A3 Salerno-Reggio Calabria.