A livello locale – prosegue la scheda tecnica – il potenziamento del corridoio della E55 consentirà di alleggerire il traffico sulla strada statale 309 Romea, che oggi si caratterizza per la scarsa capacità della sede stradale (con una corsia per senso di marcia), per le numerose intersezioni a raso e per un insieme di elementi geometrici che la rendono una arteria con livelli di sicurezza che si sono andati progressivamente abbassando – ricordiamo come su questo portale abbiamo sottolineato con un’intervista a Guido Bertoldo, segretario regionale di Fai Veneto, la pericolosità proprio della Romea, la statale che collega Ravenna a Mestre.
Lo spostamento del traffico, soprattutto pesante, consentirà una straordinaria occasione di riqualificazione dell’attuale itinerario, che interessa aree di raro pregio turistico ed ambientale, tra le quali, per esempio: la zona della Pineta di S. Vitale, a nord di Ravenna; le Valli di Comacchio; il litorale di Comacchio e, a nord, la zona dell’abbazia di Pomposa e del Bosco di Mesola; il Parco del Delta del Po; la Riserva Naturale del Bosco Nordio a sud di Chioggia; l’ambito della Laguna Veneta con le numerose aree umide e l’Oasi naturale della Valle dell’Averto. La realizzazione della Orte-Mestre consentirà quindi la riqualificazione della strada statale 309, dandole una nuova vocazione quale “Strada Parco”, ossia strada riservata al traffico locale e di tipo turistico e ricreativo, più adatto al contesto territoriale attraversato.
Analoghi benefici a livello locale sono previsti per la E45 tra Orte e Cesena, che essendo stata costruita con standard tecnici superati, attualmente presenta caratteristiche funzionali e di sicurezza non adeguate alle esigenze della circolazione. Infatti, nonostante le due corsie per senso di marcia, ha una larghezza della banchina spesso insufficiente, raggi planimetrici inadeguati in rapporto ai tratti rettilinei precedenti, spazi di visibilità ridotti in rapporto alla velocità effettiva dei veicoli, mediamente ben superiore ai 90 km/h consentiti, e un numero insufficiente di piazzole per la sosta d’emergenza. A queste limitazioni si aggiungono le carenze dal punto di vista impiantistico quali, per esempio, i sistemi di informazione all’utenza, di monitoraggio del traffico, di sorveglianza delle condizioni meteo-climatiche e di emergenza e soccorso.
In tale contesto alcuni tratti appaiono particolarmente critici: il raccordo Orte-Terni; il Nodo di Perugia; l’attraversamento appenninico nei pressi di Verghereto. Un’altra rilevante criticità della E45 è costituita dalle ingenti risorse necessarie per la manutenzione della strada e delle sue opere d’arte, in particolare per il tratto appenninico, che conta circa 25 viadotti di grande luce e quattro gallerie. Tali opere sono state realizzate all’inizio degli Anni 70 e, dopo trenta anni di esercizio, presentano gravi situazioni di ammaloramento per corrosione e di degrado delle parti più esposte. L’attuale E45 si presenta, pertanto, come un’infrastruttura obsoleta e non più adeguata a sostenere la funzionalità trasportistica che è andata assumendo nel corso degli ultimi 40 anni.