“Le trasgressioni del criminale stradale”, spiega sul Messaggero Salvatore Cantaro, sostituto procuratore generale della Corte d’Assise d’Appello di Roma, “sono purtroppo percepite dalla collettività (e anche dalla magistratura) più come eventi sfortunati che come comportamenti criminali”.
“Il disegno di legge che a giorni verrà votato dalla Commissione Lavori pubblici del Senato non configura un particolare inasprimento delle pene nei confronti di chi delinque sulla strada. Le misure previste – si legge sul Messaggero – parlano di un incremento talmente lieve che quasi non ci se ne accorge”. Il quotidiano romano fa anche qualche esempio pratico. Chi guida con un tasso alcolico nel sangue superiore a tre volte il consentito (1,5 grammi per litro) oggi rischia l’arresto da tre mesi a un anno, con il nuovo ddl da sei mesi a un anno.
“Fatto salvo questo aspetto – conclude il Messaggero – bisogna pur ammettere che la nuova legge sulla sicurezza stradale un giro di vite lo darà: più controlli sulle strade, più etilometri, più narcotest, più tutor, tasso alcolemico zero per neopatentati e camionisti, divieto di vendere bevande alcoliche dopo le due di notte. Insomma il tentativo di porre un freno alle stragi sulle strade c’è. E conforta sapere che la tendenza delle morti per incidente stradale è in costante diminuzione. Allarma invece un altro dato: i casi di pirati della strada sono in aumento. E certo, le sentenze miti non aiutano”.