Sul Tir ve ne era uno analogico, con i dischi. I dischi sono come le scatole nere degli aerei: registrano le ore e i chilometri percorsi e sono utilizzati come riscontro per la corretta condotta dei camionisti.
La bizzarra situazione si è verificata qualche giorno fa sull’Autostrada A2, in località Gentilino, situata a nord dell’uscita Lugano Sud/Grancia, in Svizzera, ma è stata divulgata mercoledì.
Dischi evidentemente non commestibili, visto che gli hanno causato forti dolori di pancia, tanto da rendere necessario l’intervento dell’ambulanza per portare l’uomo in ospedale. Il datore di lavoro ha dovuto pagare una cauzione di 2mila franchi svizzeri (circa 1.500 euro) con il divieto di far risalire sul mezzo quell’autista.
La vicenda viene considerata dal sito “Newnotizie.it” “solo la punta di un iceberg. Infatti, una recente ricerca della Polizia in materia di autotrasporto ha scoperto che buona parte dei Tir che effettuano tragitti internazionali non rispetta le comuni norme legate alla pausa obbligatoria dei conducenti, la quale deve essere di almeno 45 minuti ogni 4 ore e mezza di guida. Inoltre, gli autotrasportatori non devono superare le 9 ore di guida giornaliere e le 56 settimanali”.
“Le più evolute misure di verifica, come i cronotachigrafi digitali, sono modificate e manipolate e ciò rende difficile la constatazione della regolarità o meno del trasporto da parte degli agenti di polizia. Si tratta di una questione di estrema importanza, perché stanchezza e distrazione aumentano le probabilità di incidenti e possono causare feriti e morti. Quindi, massima attenzione alla guida, magari evitando pasti improvvisi e indigesti!”, conclude il sito.