“Le associazioni di categoria”, ha spiegato Giachino, “hanno chiesto al governo di intervenire con la clausola di salvaguardia, strumento utilizzato dai singoli Stati in sede comunitaria per far fronte alle difficoltà di adeguamento che un settore economico di un Paese può incontrare a seguito dell’integrazione di un nuovo membro nel mercato interno dell’Unione”. La risposa del sottosegretario è arrivata durante un incontro sull’autotrasporto organizzato a Trieste: “La riunione”, ha detto Giachino, “è stata uno step per fare ancora un salto di qualità nel settore dell’autotrasporto, coinvolgendo anche le dogane, che hanno fatto delle proposte interessanti di cui non faccio anticipazioni perché avremo la prossima settimana un incontro a livello tecnico. Inoltre abbiamo in corso un tavolo a livello nazionale autotrasporto-committenza-governo per definire le politiche di questo settore che per noi è importantissimo e che va difeso, ma va anche aiutato a crescere per diventare più competitivo in un’Europa che è sempre più forte nell’autotrasporto”.
L’ipotesi di chiedere la clausola di salvaguardia alla Commissione Europea per il settore dell’autotrasporto, insomma sarà valutata dal ministro dei Trasporti, Altero Matteoli. La misura, qualora avesse il via libera della Commissione Ue, sarebbe in vigore per sei mesi (rinnovabili per altri sei) e bloccherebbe il cabotaggio (il trasporto effettuato nel nostro Paese da vettori stranieri) in Italia. “Sottoporrò la richiesta al ministro”, ha detto Giachino, “perché la risposta deve essere data dal ministro. Il Governo vuole difendere il settore dell’autotrasporto e quest’anno sono previste risorse per quasi 700 milioni di euro. Appena ci sarà la ripresa avremo bisogno di questo comparto, considerato che viaggia su gomma l’85 per cento del Pil italiano”.