L’attività investigativa dei Carabinieri del Noe è iniziata alcuni mesi fa; i militari del reparto specializzato hanno effettuato accertamenti ambientali alla società di trasporti con specifico riferimento a un’area, in parte pavimentata e in parte sterrata, adibita a parcheggio di automezzi e a deposito aziendale di pertinenza dell’impresa di trasporti. A seguito di un’ispezione è emerso che l’area destinata al rifornimento era sprovvista dell’idoneo sistema per la captazione e la raccolta delle acque di dilavamento. Inoltre, nell’area non asfaltata, confinante con il vicino torrente Fuorni, i Carabinieri hanno trovato diversi autocarri fuori uso, pneumatici fuori uso, bidoni colmi di olio minerale, il tutto depositato direttamente sul suolo, mentre sull’area asfaltata hanno trovato pneumatici fuori uso, batterie di auto e di autocarri, carcasse e materiale ferroso vario. Nell’area sono state notate anche diverse chiazze prodotte verosimilmente da sostanze oleose.
Il Gip, accogliendo la richiesta del Pubblico Ministero che ha condiviso le risultanze investigative dei Carabinieri, ha quindi deciso di disporre il sequestro preventivo dell’area aziendale di ben 18mila metri quadrati adibita a parcheggio automezzi e deposito d’impresa, al fine di non consentire ulteriormente la reiterazione dello scarico abusivo al suolo di materie industriali, in particolare oli e residui di carburante. L’Autorità Giudiziaria ha inoltre considerato che l’area in questione si trova in una zona sottoposta a vincolo ambientale, ai sensi del Decreto Legislativo 42/04, in quanto costeggiata per intero dal torrente Fuorni, e dove, perciò, la carenza anche di un preventivo nulla-osta degli enti preposti rende quanto mai minacciato il contesto ambientale di pregio della zona, nonché delle acque fluviali e soprattutto delle falde acquifere sottostanti il terreno, e comunque l’ambiente circostante e la salute degli abitanti.