Si tratta di una competizione che è coordinata dall’Acceleratore d’impresa del Politecnico di Milano e dalla Fondazione Politecnico e promossa da sei università lombarde per premiare le migliori idee ad alto contenuto tecnologico.
“Quanto fatto può sembrare molto semplice”, racconta Paolo Cappellari, residente nella provincia di Como, dopo aver ricevuto il riconoscimento nella sezione Nuovi materiali e nanotecnologie, “ma è dalle piccole intuizioni che si riesce a studiare qualcosa di utile. In estrema sintesi si tratta di un sistema di termoregolazione che viene applicato all’interno del casco. Si inserisce nel rivestimento e non è visibile. La temperatura interna viene poi gestita dallo stesso centauro”.
Un’idea che parte da lontano. “Prima di mettermi al lavoro, ho sondato il terreno”, continua Cappellari. “Ho così contattato le più importanti case produttrici di caschi da moto per verificare se potessero essere interessate. L’apprezzamento è stato immediato. Molti mi hanno confidato come questo fosse un problema irrisolto”.
L’investimento iniziale è stato di circa 50mila euro. I lavori di ricerca sono cominciati un paio di anni fa. “Ora avvieremo la vera e propria fase di incubazione del progetto per definirlo in tutti i dettagli. Opereremo nel polo comasco del Politecnico”.
Ma quanto potrà essere fatto pagare? “Se si dovesse arrivare alla produzione definitiva e alla commercializzazione non so quanto potrà costare. Non sono calcoli che mi competono. Saranno i produttori a ragionarci”. Una valutazione può però essere fatta. “Un casco da motociclista di alta gamma può arrivare a costare anche 800 euro”, conclude Paolo Cappellari, “sicuramente con circa 100 euro in più potrà essere aggiunto anche il termoregolatore”.