“Inverosimili sono solamente le affermazioni di Adusbef e Federconsumatori che continuano ad ignorare il reale andamento dei mercati petroliferi internazionali”: risponde così l’Unione Petrolifera alle nuove accuse dei consumatori in merito alla recente evoluzione dei prezzi dei carburanti italiani che, contrariamente a quanto affermato dalle due associazioni, nelle ultime settimane hanno evidenziato un andamento sicuramente più virtuoso rispetto a quello dei principali Paesi europei.
La prova, spiega sempre l’Unione Petrolifera, è nella tendenza del cosiddetto “stacco con l’Europa” che negli ultimi quattro mesi è progressivamente sceso fino ai 3,2 centesimi euro/litro di ottobre. “Va infatti rilevato”, spiegano dall’Up, “come negli ultimi 30 giorni le quotazioni internazionali dei prodotti raffinati rilevati dal Platts – il vero riferimento cui guardare – si siano apprezzate in una misura pari a circa 6 centesimi euro/litro per la benzina e circa 5 centesimi euro/litro per il gasolio (tenendo conto anche dell’effetto cambio), a fronte di un aumento dei prezzi interni al netto delle tasse (prezzo industriale) rispettivamente pari a 3,6 e 4,2 centesimi euro/litro. Tutto ciò – aggiungono – dimostra come non vi sia alcuna “doppia velocità” di adeguamento dei prezzi, come peraltro evidenziato da un recente studio realizzato autonomamente da Prometeia, pubblicato sul numero 2/2009 della rivista Energia. Quanto alla liberalizzazione del settore distributivo, va ricordato come essa sia ormai completa dal luglio 2008 con il varo della Legge n. 133/2008. Nonostante ciò, si continuano purtroppo a dare numeri a vanvera senza alcuna aderenza alla realtà”.