Strada Facendo

Anita: la crisi del trasporto italiano
è inferiore a quella di altri Paesi

Autotrasporto italiano in crisi? Sì, ma non come quello tedesco o di altri Paesi del mondo. L’ondata di ottimismo, che non pare al momento condivisa da tutte le associazioni dell’autotrasporto, giunge dall’Anita, l’Associazione nazionale delle imprese di autotrasporto di Confindustria, che pubblica uno studio nella sua newsletter di settembre. “La prima osservazione”, si legge nello studio, “è che la crisi del trasporto italiano – riferita alla componente del trasporto su strada e al più ampio aggregato del trasporto in generale e logistica – è d’intensità inferiore sia alla media mondiale sia alle parallele dinamiche del Paese leader europeo, ossia della Germania. È d’uopo premettere che in tema di trasporti i confronti statistici sono più difficili e approssimati, e altri settori, vuoi perché organizzazioni diverse utilizzano misuratori differenti (volume di traffico, ton/km, veicoli/km, etc.), vuoi perché l’aggregato comprende altre attività “spurie”, com’è avvenuto lungamente in Italia con il settore indistinto “trasporti e comunicazioni”, inclusivo di due attività ad andamento spesso divergente anche nella dinamica congiunturale”.
Segnali positivi potrebbero giungere dall’immediato futuro, anche perché il trasporto su gomma è destinato a rimanere la principale formula di movimentazione delle merci ancora per molti anni. “Nello scenario internazionale il trasporto su strada”, aggiunge ancora l’Anita del presidente Eleuterio Arcese, “è destinato comunque a restare la modalità prevalente… dove l’85 per cento del tonnellaggio trasportato viene mosso su distanze inferiori ai 150 chilometri. L’evoluzione dello scenario economico internazionale potrebbe influire positivamente sul traffico merci su strada nel 2010, anche se la sua effettiva misurazione sarà determinata dalla necessaria analisi sulla combinazione delle dinamiche economiche ed extra-economiche”. Chi volesse leggere tutto lo studio pubblicato sulla newsletter si può collegare qui http://www.anita.it/public/files/cspubblicazioni/7181_newsletter-settembre-2009.pdf.

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