“Un controllo capillare sulle autorizzazioni, infatti, consentirebbe di stroncare ogni forma di illegalità commessa da vettori stranieri in uscita dall’Italia. In tal modo, le imprese italiane opererebbero in parità concorrenziale con le imprese estere, recuperando quote di traffico e rafforzando gli accordi bilaterali che l’Italia ha sottoscritto con gli altri Paesi”, prosegue la nota dell’Anita.
“Tra le priorità individuate nel Protocollo d’intesa, particolare attenzione secondo l’Associazione va posta all’incremento dei controlli sul cabotaggio e ad un’appropriata dislocazione dei Cmr – centri mobili di revisione – in prossimità dei confini terrestri, porti e interporti”.
Anita riconosce comunque l’impegno del ministero dell’Interno, dopo il protocollo d’intesa firmato con il ministero dei Trasporti per intensificare i controlli su strada. “Un impegno che risulta fondamentale per contrastare il fenomeno dell’abusivismo ad opera dei vettori stranieri”, spiega l’associazione. Il ministero dell’Interno ha reso note, infatti, alle forze di polizia le istruzioni operative, unite a una “lista di controllo” che renderanno più agevole il monitoraggio dei flussi e la gestione informatica dei dati per contrastare l’illegalità nel trasporto merci su strada.