Nessuna riduzione, ma anche nessun aumento. Nulla di fatto nell’incontro chiesto dal ministro per lo Sviluppo economico, Claudio Scajola, ai rappresentanti delle compagnie petrolifere. Alla riunione non ha preso parte Scajola bensì il sottosegretario con delega per l’Energia, Stefano Saglia; dall’altra parte del tavolo i rappresentati di tutte le compagnie che operano in Italia (Api, Eni, Erg, Esso, Q8, Shell, Tamoil e Total) e i rappresentati dell’Unione petrolifera.
«Stiamo monitorando con attenzione la situazione e intensificando i controlli perché sarebbe intollerabile verificare comportamenti speculativi in piena crisi economica e alla vigilia dell’esodo vacanziero. In ogni caso sarà l’ultima volta che qualcuno possa fare il furbo perché con l’entrata in vigore della legge Sviluppo le compagnie dovranno comunicare al dicastero di via Veneto i prezzi effettivi praticati alla pompa. In questo modo i consumatori potranno scegliere il punto di rifornimento più conveniente», aveva dichiarato prima del vertice il sottosegretario Saglia.
«Qualora dovessimo riscontrare ulteriori speculazioni», continua Saglia, «la Legge Sviluppo permetterà, con l’introduzione di una Legge annuale per il mercato e la concorrenza, rilevanti interventi di liberalizzazione. A medio e lungo termine, inoltre, stiamo prevedendo di incrementare, di concerto con le Regioni, l’utilizzo di impianti a metano e gpl. Non meno importante», aveva concluso il sottosegretario, «il Tavolo permanente sui carburanti, istituito un mese fa al Ministero dello Sviluppo economico, il cui obiettivo principale sarà la riforma complessiva del settore».
L’Unione petrolifera alla vigilia del vertice aveva lasciato ben poche speranze di ridurre il prezzo del pieno. «Il valore del Brent datato è tornato per la prima volta dall’ottobre 2008 a superare i 73 dollari/barile rispetto ai 66 dollari/barile di fine luglio, pari a un progresso di oltre l’11 per cento», scriveva l’Up in un comunicato. «Quanto ai prodotti raffinati rilevati dal Platts, si segnala che la benzina nello stesso periodo ha mostrato un progresso di quasi 5 centesimi euro/litro tornando anch’essa sui valori dell’ottobre 2008. Analogo discorso si può fare per il gasolio. Sicuramente più cauto è stato l’andamento del prezzo interno (al netto delle tasse) le cui variazioni, sia per benzina che gasolio, nell’arco di tempo considerato sono state inferiori a quelle registrate dalle analoghe quotazioni internazionali. Si conferma pertanto l’assoluta correttezza di comportamento delle aziende il cui riferimento restano i mercati internazionali. Queste e non altre sono le motivazioni alla base dei recenti aumenti dei prezzi dei carburanti, sistematicamente ignorate dalle associazioni dei consumatori che, come purtroppo più volte abbiamo dovuto rilevare, proseguono nella loro opera di disinformazione producendo dati basati sulle sensazioni e non su riferimenti oggettivi».
Ma come pagare meno il pieno di benzina? Abbiamo già scritto come collegandosi al sito http://www.autostrade.it/autostrade/servizi.do sia possibile scegliere i prezzi più bassi nelle aree di servizio autostradali. Quasi tutte le compagnie praticano poi uno sconto per chi si serve da solo. La Ip (del gruppo Api) promette per esempio 11 centesimi di riduzione per ogni litro (rispetto al listino provinciale depositato presso il Ministero dello Sviluppo Economico) erogato al self nelle aree di servizio del gruppo su autostrade e raccordi autostradali, per rifornimenti di benzine e gasoli. Lo sconto è valido dal 31 luglio al 30 agosto, dalle 6 del venerdì alle 22 della domenica.
Infine una curiosità. Negli scorsi giorni abbiamo spiegato la convenienza del pieno in Svizzera e la carta sconto per i residenti nella fascia di confine. Ora pare che le risorse messe a bilancio dalla Regione Lombardia (20 milioni di euro) non potranno garantire lo sconto benzina a lungo.