Sulle strade, ormai, succede di tutto. Si può, com’è successo vicino a Roma lo scorso anno, aspettare l’autobus ed essere investiti da un’auto guidata da un ubriaco e drogato. Oppure si può fare un piccolo incidente, scendere dalla macchina per controllare i danni ed essere falciati da un’altra auto, guidata ancora da un ubriaco. È questa la terribile dinamica dell’incidente che all’alba di domenica ha provocato tre morti e tre feriti, di cui uno grave, a Rossano, in provincia di Cosenza. Un incidente che ha sconvolto l’opinione pubblica e che ha già provocato numerose reazioni. «Quello che è accaduto l’altra notte è gravissimo», ha dichiarato Carmelo Lentino, portavoce di Assogiovani e Forum nazionale dei giovani. «Davanti a situazioni del genere occorre intervenire in modo duro, affiancando alla legge, interventi di formazione e sensibilizzazione. Oggi, purtroppo, sulle strade italiane sta vigendo un’illegalità intollerabile e ognuno di noi deve fare di tutto per contrastarla, contribuendo fattivamente a un ricambio culturale. Come ogni anno ormai», prosegue Carmelo Lentino, «il periodo estivo è quello più pericoloso per chi viaggia, soprattutto per l’intensità del traffico. Ora però occorre fare i conti anche con l’alcol che continua a essere la causa di molte tragedie». Alcol che è all’origine anche dell’incidente di Rossano. L’uomo alla guida della Bmw che ha investito le sei persone è infatti risultato positivo alla prova alcolimetrica ed è stato arrestato per omicidio colposo plurimo. «Sono troppe le vite che si spezzano sulle strada», conclude Carmelo Lentino, «molte di più di quelle che giornalmente appaiono sulla stampa locale e nazionale. Una strage quotidiana che deve essere combattuta, non solo con gli arresti per omicidio volontario o con i ritiri della patente, ma anche e soprattutto con quelle azioni preventive che devono essere subito messe in atto in tutto il territorio italiano. La cultura si cambia solo se, sin da piccoli, si fa capire ai giovani qual è il problema reale dell’incidentalità stradale».