Novembre è il mese in cui più che in ogni altro si accende l’attenzione sulla salute maschile e, in particolare, sulla prevenzione contro il tumore alla prostata che oggi, se diagnosticato in tempo, può essere curato. Novembre è infatti il periodo dell’anno in cui vengono lanciate diverse iniziative sia a livello informativo, sia diagnostico , con pacchetti che prevedono prelievi del sangue, per il controllo del Psa, primo “possibile campanello d’allarme”, e visite specialistiche. Ma c’è chi ha deciso di non attendere “l’appuntamento” di novembre per combattere con la miglior “cura”, rappresentata proprio dalla prevenzione, questa patologia che resta la più diffusa tra gli uomini sopra i 50 anni con oltre 35mila casi diagnosticati ogni anno: sono i responsabili della Fai (Federazione autotrasportatori italiani) di Bergamo che la campagna di prevenzione per i propri associati, in grandissima parte uomini, l’ha fatta “partire” a maggio, con una serie di appuntamenti (il sabato mattina per i prelievi e il martedì sera per le visite, affidate a un urologo con oltre 20 anni di esperienza come primario) effettuate nei nuovi ambulatori realizzati nella sede dell’associazione, in via Portico 15 a Orio al Serio. “Esami e visite a cui hanno scelto di sottoporsi un centinaio di camionisti dipendenti di aziende associate, di età compresa principalmente fra i 50 e i 60 anni, fascia maggiormente a rischio”, anche se non sono mancati alcuni poco più che quarantenni”, come spiega Maura Baraldi direttrice di Fai Bergamo e promotrice della nuova iniziativa destinata a proseguire “nella consapevolezza che una diagnosi precoce è di fondamentale importanza”. Una consapevolezza cresciuta negli autotrasportatori “grazie anche al preziosissimo supporto che ci hanno fornito molti imprenditori associati, dando visibilità alla campagna, che abbiamo deciso di chiamare “Pit stop della salute”, affiggendo centinaia di volantini nelle bacheche aziendali: una “pubblicità” dell’iniziativa che, unita alle numerosissime e mail che i nostri uffici hanno spedito sia alle imprese sia ai singoli dipendenti, ha contribuito a far decollare il “pacchetto prevenzione”, fornito agli associati a un prezzo convenzionato di cui spesso si sono fatti interamente carico i datori di lavoro. Una spesa estremamente contenuta (50 euro per prelievo e visita specialistica) che ha permesso a moltissimi dipendenti di associati di tornare a casa più rasserenati visto che, fortunatamente, prelievi e analisi avevano dato esiti negativi, e solo pochissimi pazienti hanno scoperto invece “patologie minori”, da affrontare comunque per evitare possibili conseguenze con l’avanzare dell’età. Un bilancio dell’iniziativa? Può essere riassumibile in una sola parola pronunciata da moltissimi dei pazienti all’uscita dall’ambulatorio: grazie”. Un ringraziamento che Fai rivolge a sua volta al medico che ci ha affiancati in questo nuovo percorso, dimostratosi non solo un’ottima scelta sotto il profilo professionale ma anche umano, mettendo sempre a proprio agio ogni paziente”. I titolari di imprese associate o i singoli dipendenti che volessero prenotare una visita o più semplicemente volessero avere ulteriori informazioni potranno farlo chiamando il numero 035 2056711.